Prezzi in aumento, consigli per gli acquisti

L’utilizzo della lista e l’importanza di evitare la fretta di fronte alle difficoltà nel riempire il carrello della spesa. Essenziale adottare comportamenti consapevoli

Il carrello della spesa è divenuto negli ultimi tempi anche l’emblema di ciò che sta accadendo in conseguenza del rialzo del prezzo dei prodotti di consumo. Al di là di ogni considerazione macroeconomica, il carrello rappresenta per ogni famiglia il paniere di prodotti necessari alla vita di tutti i giorni. La composizione dei prezzi per i prodotti che troviamo sugli scaffali dei nostri mercati è il risultato di un elaborato percorso, o filiera, che vede coinvolti molti attori economici, ciascuno dei quali aggiunge con la sua lavorazione un pezzettino alla formulazione del prezzo finale. Senza contare i costi di pubblicità e, in taluni prodotti “freschi”, di spreco.

Dalla produzione al consumatore i passaggi sono spesso molti e, seppure non li vediamo, contribuiscono al “conto” proposto all’acquirente ultimo. Ciò vale soprattutto per la cosiddetta grande distribuzione, rappresentata attraverso i supermercati, più o meno grandi (ma sempre più grandi), dai quali ci serviamo per la nostra spesa. Le botteghe di quartiere, presenti in maggioranza molti anni fa, soprattutto nei quartieri più storici della città, sono sempre meno e nelle strade spesso resta solo il loro ricordo e una serranda chiusa che attende nuovi esercizi e attività. La tendenza oggi è concentrare in un unico luogo le possibilità di acquisto di molti generi di prodotti: dagli alimentari agli accessori; dalla cancelleria ai piccoli elettrodomestici. Tutto o quasi sotto un unico tetto!

Come fronteggiare allora la difficoltà di riempire il carrello della spesa con i prodotti necessari senza che ciò intacchi pesantemente le risorse economiche familiari? Per talune famiglie questo interrogativo è davvero pressante ed è sempre più difficile trovare una soluzione. In questa sede possiamo far notare come recentemente, sulla base di un accordo governativo con la grande distribuzione, siano comparse nei supermercati delle etichette indicanti dei prodotti a prezzi contenuti.

Senza entrare troppo nel merito della questione, lascio ai lettori la considerazione riguardante la presenza già attiva in molti supermercati dei cosiddetti “prodotti convenienza” che da tempo venivano esposti, molto spesso a marchio proprio, dalle catene commerciali. Si tratta per lo più di prodotti acquistati direttamente dal produttore, gli stessi spesso che producono per i grandi marchi, tuttavia senza pubblicità, con impacchettamento semplificato; possono essere posti in vendita con prezzi inferiori. Non credo che ciò costituisca una soluzione, ma un modesto contributo a fare sì che questi prodotti siano maggiormente esposti, in evidenza sugli scaffali.

Provo solo a dare alcuni suggerimenti per fronteggiare meglio il rincaro offrendo due semplici attenzioni. La prima è l’uso sistematico della lista: andare al supermercato con una lista di prodotti necessari, che mancano nella nostra dispensa, aiuta a concentrare l’acquisto su ciò che è davvero utile; nella compilazione della lista si è costretti a fare precedentemente un accurato controllo di ciò che manca, di ciò che potrebbe servire, pianificando per i giorni a seguire l’uso di quei prodotti secondo le diverse abitudini, a volte anche riflettendo sull’opportunità di alcuni acquisti piuttosto che di altri meno costosi.

Sembra una ricetta banale, e forse lo è, anche se difficile da praticare con sistematicità. La lista rappresenta l’arma migliore per difenderci dalle seduzioni degli espositori, i quali senza che ce ne rendiamo conto, ci lanciano continui inviti all’acquisto. Basti vedere come sono disposti i prodotti nei diversi piani degli scaffali e come è orientato il percorso tra un uno scaffale e l’altro: cerco una cosa, ma ne vedo altre cento. Provate voi stessi ad osservare! La lista inoltre riflette le nostre abitudini e ci dà la possibilità anche di capire se c’è qualcosa che può essere rivista, e risolta in diverso modo, magari anche in modo più utile per la salute!

La seconda attenzione è che la fretta negli acquisti ha un costo. Provate a non fare la spesa in emergenza; il tempo che stringe non ci permette di riflettere, scegliamo di corsa, ad istinto, per rimediare…senza poter scegliere dove un certo prodotto, in certi casi, costa meno. Non ce ne accorgiamo ma l’emergenza ha un costo.

Proviamo dunque ad adattarci a questa situazione cambiando un po’ anche i nostri comportamenti, ricordandoci soprattutto che siamo anche noi, consumatori, a determinare una parte del prezzo attraverso la nostra “domanda” di quei beni. Se li acquistiamo a qualsiasi costo vuol dire che ci sta bene così. Se invece valutiamo il costo non opportuno, e troviamo altre possibilità lasciando il prodotto sugli espositori, diamo un segnale che sarà certamente letto da coloro che organizzano “l’offerta”. Non si tratta solo di una scelta economica: un comportamento di spesa consapevole è una vera e propria azione “politica” sul mercato che orienta tutti, produttori e distribuzione a rapportarsi con un pubblico maturo che sa scegliere, al di là delle tendenze (o Influencer!) che lo intendano sedurre.

16 ottobre 2023