Il presepe vivente di San Giulio in piazza a San Giovanni

L’evento in Porta Asinaria, visitabile dal 25 dicembre al 6 gennaio. L’anteprima per le scuole dal 18 al 22 dicembre. Le offerte raccolte serviranno per restaurare il tetto della chiesa parrocchiale

La bottega del fabbro e quella del falegname, la giovane donna che lava i panni nella fontana, le signore intente a ricamare. Accanto, a pochi passi di distanza, un piccolo pollaio dove razzolano alcune galline. Ancora il pastore, che sorveglia pecore e caprette nel recinto di legno. E poi la capanna: il bue e l’asinello riscaldano con il loro fiato il piccolo Gesù, avvolto in una pesante coperta, in braccio alla mamma Maria. È un viaggio nella Betlemme di duemila anni fa il presepe vivente realizzato a Porta Asinaria (piazza di Porta San Giovanni, accanto alla basilica) dalla comunità parrocchiale di San Giulio. Un evento unico, con decine di figuranti in costume d’epoca, giochi di luci e suoni. Sarà possibile visitarlo ogni pomeriggio (dalle 16 alle 20) dal 25 dicembre al 6 gennaio – escluso il 31 dicembre -, ma già dal 18 al 22 dicembre sarà aperto la mattina per le visite scolastiche.

L’iniziativa serve a raccogliere offerte per ricostruire il tetto della parrocchia di San Giulio, in via Francesco Maidalchini, a Monteverde. Attualmente le Messe si tengono nella tensostruttura attigua, montata in oratorio e acquistata grazie al contributo di tanti fedeli. «La nostra chiesa è in ricostruzione dal maggio 2016 perché il tetto stava per cedere – racconta il parroco padre Dario Frattini -. Nei due anni e mezzo che hanno preceduto l’inizio dei lavori, per poter continuare a usare la chiesa in sicurezza, erano state posizionate 12 colonne di acciaio a puntellare il solaio in modo da alleggerire il carico sui pilastri e sulle travi lesionate. All’inizio dei lavori, non avendo a disposizione altri spazi al chiuso idonei ad accogliere tutta la comunità per celebrare l’Eucaristia, abbiamo acquistato una tensostruttura». Ma adesso è necessario uno sforzo ulteriore: «I lavori sono molto onerosi», confida il parroco. Anche perché è necessario il consolidamento e l’adeguamento sismico di tutta la struttura.

L’ingresso al presepe vivente è libero, ma si conta sulla generosità dei visitatori. Lo scorso anno «ne abbiamo realizzato uno più piccolo nei locali della nostra parrocchia – continua padre Dario -. Anche quest’anno la comunità di Piubega (Mantova) è venuta in nostro aiuto per allestire il presepe fornendo manodopera ed esperienza trentennali». L’evento ha il patrocinio del Vicariato, dell’Opera romana pellegrinaggi, di Roma Capitale e dell’assessorato alla Crescita culturale.

11 dicembre 2017