Presentato il “Pacchetto Famiglia” della Regione Lazio

Oltre 600 posti in più negli asili nido, bandi per l’apertura di strutture aziendali e servizi per la conciliazione, ma anche costruzione di centri specifici e un sistema di voucher per «pensare di più a chi ha più bisogno»

650 nuovi posti negli asili nido grazie a un bando rivolto ai Comuni e quasi 10mila tramite i fondi dell’Unione europea. È questo il dato più rilevante del “Pacchetto Famiglia” presentato ieri, mercoledì 7 gennaio, dal governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti e dal suo assessore alle Politiche sociali Rita Visini. Un piano di investimenti da 54,5 milioni di euro, di cui 4,5 subito disponibili mentre i restanti 50 arriveranno attraverso i fondi Ue. L’obiettivo: potenziare la rete degli asili nido pubblici e convenzionati.

«Si tratta di un grande investimento – ha dichiarato Visini – che va a sostegno non solo delle famiglie ma anche dell’occupazione femminile. È tristissimo sentir dire che non si possono fare figli perché non c’è la possibilità economica. I nidi sono una grande opportunità, e per questo abbiamo impiegato non solo fondi regionali ma anche gran parte della programmazione europea: 50 milioni di euro». Il risultato è che se oggi i posti offerti “coprono” il 17,8% dei bambini, con i nuovi investimenti si arriverà al 24,7%.

In particolare, il bando rivolto ai Comuni impegnerà 1 milione di euro per la nascita di nuovi nidi comunali; un altro milione riguarderà il welfare aziendale, con un bando per l’apertura di asili aziendali e servizi per la conciliazione, che finanzierà 10 progetti per 100mila euro l’uno. Ancora, altri 2,5 milioni saranno investiti per migliorare gli asili nido comunali già esistenti, destinando 30mila euro ad 80 progetti per l’acquisto di materiale, interventi di ammodernamento, ristrutturazione degli impianti energetici e di riscaldamento, l’allargamento dell’offerta formativa e di formazione per gli operatori. Restano poi i 50 milioni di euro da investire entro il 2020 all’interno del Programma operativo dei Fondi strutturali europei per i servizi per l’infanzia.

«Abbiamo voluto iniziare quest’anno dando un segnale di ciò che vogliamo fare: pensare di più a chi ha più bisogno – ha spiegato il governatore Zingaretti -, e non c’è dubbio che tanti nuclei famigliari in questo momento soffrono più di altri la morsa della crisi». Il pacchetto, ha dichiarato, comprende misure «figlie della recente manovra di bilancio». Si tratta di interventi a largo raggio: «50 milioni di nuovi fondi europei per gli asili nido; la costituzione di centri per la famiglia, luoghi delle province ai quali ci si può rivolgere per ricevere assistenza psicologica o per un bisogno; voucher per permettere a famiglie disagiate di garantire ai propri figli di andare in palestra o fare un corso di chitarra o non perdere l’opportunità di seguire una lezione culturale pomeridiana e quindi evitare che alla crisi sociale corrisponda anche un degrado civile di chi ha più bisogno. È uno sforzo figlio di un confronto anche in Consiglio regionale, con il contributo dell’opposizione e ci sembrava giusto aprire quest’anno politico sottolineando che ci occupiamo di chi ha più bisogno».

Si tratta, ha specificato ancora il presidente del Lazio, di «uno sforzo figlio di un confronto in Consiglio regionale, anche con il contributo dell’opposizione, e ci sembrava giusto aprire questo anno politico sottolineando che ci occupiamo di chi ha più bisogno. Stiamo costruendo una strategia che prima non c’era: basta con gli interventi spot». Sullo sfondo, per quanto riguarda gli asili nido, c’è il progetto di una legge di riforma, che, ha annunciato Visini, «è quasi pronta e andrà approvata a breve». Oggi gli asili nido del Lazio sono regolati da una legge che risale al 1980. La nuova legge «rivedrà i requisiti strutturali e organizzativi degli asili nido e regolamenterà anche i servizi integrativi nati in questi anni senza essere inquadrati dalla normativa regionale». Sarà, ha dichiarato con orgoglio l’assessore, «la prima legge in Italia che andrà a rivoluzionare il sistema».

8 gennaio 2015