Presentata la nuova Commissione Ue

La presidente Von der Leyen: «Le nostre priorità, prosperità, sicurezza e democrazia». Tra i vicepresidenti, l’italiano Fitto. Al via le audizioni di conferma

Presentato questa mattina, 17 settembre, a Strasburgo, il nuovo collegio dei commissari Ue, che attende ora il voto di conferma del Parlamento, con ogni probabilità nel mese di ottobre. Sei le vicepresidenze esecutive proposte dalla presidente Ursula von der Leyen, che spetteranno alla spagnola Teresa Ribera, alla finlandese Henna Virkkunen, al francese Stéphane Séjourné, alla estone Kaja Kallas (Alto rappresentante per la politica estera), alla romena Roxana Minzatu e all’italiano Raffale Fitto, che sarà vicepresidente esecutivo con delega alla Coesione e alle Riforme, ha spiegato la presidente della Commissione in conferenza stampa.

Nelle parole di Von der Leyen, Fitto «porterà la sua grande esperienza per modernizzare e rafforzare gli investimenti per la coesione e le politiche di crescita. L’Italia – ha aggiunto – è un Paese molto importante e ciò si deve riflettere anche nella scelta. Il Pe ha 14 vicepresidenti, due sono di Ecr», il Gruppo dei Conservatori e riformisti europei. «Ne ho tratto le conseguenze per la composizione della Commissione», ha continuato la presidente, sottolineando che «l’intero collegio è impegnato sulla competitività, la decarbonizzazione e la digitalizzazione» e indicando la volontà di seguire «le raccomandazioni del rapporto Draghi». L’obiettivo è quello di un’Europa «più fluida, più interconnessa, più coordinata nelle sue diverse politiche».

Il partito maggiormente rappresentato nella prossima Commissione Ue sarà il Ppe, con 14 commissari, oltre alla stessa Von der Leyen. 5 i Liberali, a cui andranno 2 vicepresidenze esecutive. Anche per i socialisti, i commissari designati sono 5, con 2 vicepresidenze esecutive. A completare la squadra ci sono poi l’italiano Raffaele Fitto, dei Conservatori e riformisti (Ecr), e Oliver Varhelyi, ungherese di Fidesz e quindi membro dei Patrioti. In tutto, 11 le donne, pari al 40% dell’intera squadra, a fronte del 22% – «del tutto inaccettabile» – previsto dalle proposte iniziali dei Paesi membri. Un progresso evidente, anche se c’è  «ancora molto lavoro da fare».

Sulle priorità, la presidente dell’esecutivo comunitario non ha dubbi: «Prosperità, sicurezza e democrazia, sullo sfondo della competitività e le transizioni verde e digitale. Come afferma il rapporto Draghi, serve più coordinamento tra le politiche comuni. Il messaggio fondamentale è che dobbiamo tutti collaborare. La nostra stella polare è l’interesse dell’Europa». Tra le novità una commissaria per il Mediterraneo e uno per la sicurezza e la difesa. Parlando con i giornalisti Von der Leyen ha spiegato che la scorsa Commissione nasceva avendo come «priorità assoluta»  il cambiamento climatico e il Green Deal. «Ora lo stesso problema sussiste, ma ci sono altre grandi priorità, fra cui la guerra, la sicurezza, la competitività».

Ora la palla passa all’Eurocamera. «Stiamo iniziando un periodo intenso e necessario di controllo parlamentare del nuovo Collegio dei commissari – ha affermato la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, dopo la riunione dei presidenti dei gruppi parlamentari con Von der Leyen -. I membri del Parlamento esamineranno attentamente le candidature di tutti i commissari designati in audizioni pubbliche. L’obiettivo è completare questo processo di verifica nel modo più efficiente possibile. Tuttavia, gli eurodeputati non prenderanno scorciatoie. I nostri cittadini contano su di noi».

La presentazione di oggi del Collegio apre la strada all’avvio del processo di audizione di conferma, «una volta che il Parlamento avrà ricevuto tutta la documentazione necessaria», si legge in un comunicato del Parlamento Ue. Dopo l’eventuale esito positivo delle audizioni, la presidente Von der Leyen presenterà il Collegio dei commissari e il loro programma alla plenaria del Parlamento, seguito da un dibattito e da una votazione per eleggere o respingere la Commissione nel suo complesso, a maggioranza dei voti espressi (per appello nominale). Il voto finale potrebbe essere nella seconda plenaria di ottobre, dal 21 al 24.

17 settembre 2024