Premio Emilio Rossi, informazione che rispetta la verità

Assegnato ai giornalisti Dall’Olio, Scavo e Spicuglia il riconoscimento intitolato all’ex direttore del Tg1. Un’iniziativa di Cei, Ucsi e Dicastero per la comunicazione

Istituito lo scorso dicembre, a 10 anni esatti dalla sua morte, è stato assegnato sabato sera, 2 febbraio, il Premio intitolato a Emilio Rossi, giornalista, scrittore e filosofo. La cerimonia ha avuto  luogo presso la sede editoriale de La Civiltà Cattolica, rivista della Compagnia di Gesù, a via di Porta Pianciana. Promosso dall’Unione cattolica stampa italiana, l’Ufficio comunicazione sociale Cei e il Dicastero vaticano per la comunicazione, il riconoscimento è andato «a tre giornalisti che – ha chiosato padre Francesco Occhetta, gesuita e scrittore – si sono distinti praticando una informazione veritiera, orientata alla pacificazione, alla crescita culturale e alla coesione nella società  italiana, tale da favorire il dialogo e il rispetto reciproco tra le componenti sociali, politiche, religiose, ideologiche, tra i giovani e gli anziani, tra gli uomini e le donne, e tra le istituzioni». A ricevere il premio sono stati Caterina Dall’Olio, giornalista e filmaker di Tv2000, Nello Scavo di Avvenire e Matteo Spicuglia della sede Rai di Torino.

Ricordando infatti l’operato di Emilio Rossi – che tra i numerosi incarichi ricoperti fu il primo direttore del Tg1 dopo la riforma legislativa del 1975, del Centro televisivo vaticano oltre che presidente nazionale dell’Ucsi e del Comitato media e minori -, il religioso ha sottolineato «quanto abbia anticipato l’urgenza della coesione sociale e dimostrato l’importanza e il valore del giornalismo quando fornisce dati e strumenti per far pensare». Funzione tanto necessaria anche oggi, «nell’era digitale in cui i cittadini hanno accesso ad un tipo di informazione di cui possono rendersi anche artefici, non solo semplici fruitori – ha chiosato monsignor Lucio Adrian Ruiz, segretario del dicastero per la Comunicazione del Vaticano -; c’è bisogno, però, di offrire un modello, una metodologia di racconto del vero affinché il destinatario della notizia ne prenda parte in modo proficuo».

Vania De Luca, presidente dell’Ucsi, ha spiegato il criterio che ha portato alla scelta dei tre giornalisti premiati: «Come Papa Francesco invita a cercare e riconoscere la santità del e nel quotidiano – ha detto -, così anche noi abbiamo cercato tra i giornalisti “della porta accanto”, con i quali abbiamo riconosciuto una sintonia nel modo di lavorare e di servire il pubblico».

La premiazione era stata preceduta dalla Messa celebrata nella cappella de La Civiltà Cattolica da padre Federico Lombardi, già direttore della Sala stampa vaticana, in occasione della memoria liturgica – che ricorre il 24 gennaio – di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. Commentando il Vangelo di Luca, il gesuita ha osservato come «l’annuncio di salvezza del Signore, fatto di carità e misericordia per tutti, trova ostacoli e opposizioni, sia da parte dei potenti che da parte del popolo, fin dall’inizio della sua predicazione»; allo stesso modo anche «noi che siamo chiamati a comunicare essendo fedeli alla nostra coscienza, non troveremo sempre facilmente ascolto e sostegno». Quindi, riprendendo la seconda lettura, Lombardi ha invitato «a riflettere sulle qualità della carità che san Paolo evidenzia nel famoso inno: può essere utile tenerle in considerazione come vero fondamento della buona comunicazione e del buon annuncio».

4 febbraio 2019