Povertà, bambini “senza”: abbandono scolastico, case fredde, niente giochi

I dati dell’Atlante dell’Infanzia: 1 minore su 3 a rischio di povertà ed esclusione; 1 su 20 non ha giochi. “Superpoteri” per affrontare le difficoltà

I dati dell’Atlante dell’Infanzia: quasi 1 minore su 3 è a rischio di povertà ed esclusione sociale; 1 su 20 non possiede giochi. “Superpoteri” per affrontare le difficoltà

Un bambino su 20 non possiede giochi a casa o da usare all’aria aperta, più di 1 su 10 non può permettersi di praticare sport o frequentare corsi extrascolastici. Sono i bambini “senza”: dalla nascita conoscono la povertà nella loro vita, crescono in condizioni di svantaggio e deprivazione rispetto ai loro coetanei e incontrano barriere e ostacoli che li separano da opportunità educative e formative.  Lo denuncia il 7° Atlante dell’Infanzia (a rischio) “Bambini, Supereroi” di Save the Children, che quest’anno, per la prima volta, viene pubblicato da Treccani e sarà disponibile nelle librerie italiane da inizio dicembre 2016. «Un viaggio nell’Italia dei bambini e con i bambini per portare alla luce la dura realtà dell’infanzia a rischio ma che, allo stesso tempo, valorizza le risorse e le capacità di resilienza dei minori, veri e propri “superpoteri” per resistere a situazioni di precarietà e superare condizioni di vita difficili». L’Atlante conta 48 originali mappe comprese tra le 43 tavole e le 280 pagine di analisi e dati geolocalizzati, a cura di Giulio Cederna, corredato dagli scatti di Riccardo Venturi e realizzato nell’ambito della campagna “Illuminiamo il futuro”, avviata da Save the Children con l’obiettivo di contribuire a debellare la povertà educativa in Italia entro il 2030.

Atlante infanzia 2016 - Grafico bambini senza

In Italia quasi 1 minore su 3 è a rischio povertà ed esclusione sociale. I bambini di 4 famiglie povere su 10 soffrono il freddo d’inverno perché i loro genitori non possono permettersi di riscaldare adeguatamente la casa. Più di 1 minore su 4 abita in appartamenti umidi, mentre l’abitazione di oltre 1 bambino su 10 che vive in famiglie a basso reddito non è sufficientemente luminosa. Non solo: la percentuale di giovani tra i 18 e i 24 anni che abbandonano precocemente gli studi, fermandosi alla licenza media, tocca il 14,7%, mentre 1 alunno di 15 anni su 4 non raggiunge le competenze minime in matematica e 1 su 5 in lettura. 6 bambini e ragazzi su 10 i cui genitori hanno un titolo di studio basso sono a rischio di povertà ed esclusione sociale. Dalla mappa dei “Bambini Senza” emerge anche che in Italia più di 1 bambino su 20 (tra 1 e 15 anni) non riceve un pasto proteico al giorno. Quasi 1 bambino su 10 non può indossare abiti nuovi o partecipare alle gite scolastiche e quasi 1 bambino su 3 non sa cosa voglia dire trascorrere una settimana di vacanza lontano da casa.

Minori nelle aree ad alta pericolosità sismica. Sono 5,5 milioni ii bambini e ragazzi sotto i 15 anni che vivono in aree ad alta e medio-alta pericolosità sismica. Si tratta di un territorio che copre circa il 70% delle province italiane, che comprende 45 città sopra i 50mila abitanti che ospitano 900mila minorenni sotto i 15 anni. Lo spiega la mappa  del “Pericolo sismico”, elaborata per Save the Children dall’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che associa i dati demografici relativi alla popolazione di 0-14 anni per provincia alle aree considerate ad alta pericolosità. Rientrano nella zona ad alta pericolosità, la più a rischio, città come Messina, Catania, Siracusa, Reggio Calabria, Cosenza, Potenza, Benevento, Campobasso, Perugia, Forlì e Verona.

Atlante infanzia 2016 - Grafico Mappa del pericolo sismico

Supereroi con superpoteri. «I minori dei quali parliamo nell’Atlante sono quelli che incontriamo ogni giorno nei nostri programmi: nei Punti Luce o negli Spazi Mamme nei quartieri più difficili, da Nord a Sud, per contrastare la povertà educativa; nelle scuole, per prevenire la dispersione e favorire un uso creativo e responsabile delle nuove tecnologie; nei reparti di ostetricia degli ospedali, per accompagnare i neo genitori nelle fasi più delicate dell’arrivo di un figlio; nelle tendopoli, quando per una calamità si è costretti ad abbandonare tutto; nelle aree di sbarco e nelle grandi città, per garantire protezione e sostegno ai minori migranti che arrivano in Italia da soli e sono facile preda di circuiti di sfruttamento», spiega Raffaela Milano, direttore dei Programmi Italia-Europa di Save the Children. «Cerchiamo di essere accanto ai bambini e agli adolescenti nei luoghi che segnano la loro crescita. E di ascoltarli. Perché da loro possiamo comprendere quali sono le reali priorità da affrontare».

Dai laboratori realizzati dall’organizzazione con 130 ragazzi e ragazze tra i 14 e i 22 anni, impegnati nel “Movimento Sottosopra”, emerge che se i ragazzi potessero vestire i panni di veri e propri Supereroi, utilizzerebbero i loro superpoteri per dar voce ai propri bisogni inespressi, per risolvere i problemi e il disagio che affliggono l’infanzia e per rendere il mondo un posto più giusto e senza discriminazioni. Tra i Supereroi, c’è infatti chi propone di «clonare il materiale scolastico cosicché gli studenti non abbandonino la scuola», sottolineando la scarsa dotazione didattica delle scuole; chi vorrebbe il potere di «trasformare le materie a scuola e utilizzare metodi più concreti» per imparare e chi vorrebbe avere il potere di «manipolare la mente per rendere i prof più divertenti e fare in modo che capiscano cosa vogliamo». E, ancora, chi vorrebbe «manipolare il pensiero e la mentalità della gente per sconfiggere la camorra», chi vorrebbe il teletrasporto «per viaggiare senza problemi economici», chi vorrebbe poter vedere nel futuro «per combattere bulimia e ogni disturbo alimentare».

16 novembre 2016