Gemelli e Trenta ore per la vita “Insieme per la salute”

L’obiettivo: creare una rete video-diagnostica per limitare gli spostamenti dei bambini malati. Raccolta fondi in tv fino al 26 aprile

L’obiettivo: creare una rete video-diagnostica per limitare gli spostamenti dei bambini malati. Raccolta fondi in tv fino al 26 aprile

È partita lunedì 13 aprile la raccolta fondi per il progetto “Insieme per la salute” promosso dal Policlinico Gemelli e dalla campagna Trenta ore per la vita. L’obiettivo: la costruzione di una rete di video-diagnostica per gestire in maniera condivisa tra i medici del Policlinico universitario e i professionisti di altri centri sanitari del Centro-sud e delle Isole i casi clinici più complessi dei piccoli pazienti con tumori solidi cerebrali. Quello del Gemelli è uno dei sei progetti sostenuti da Trenta ore per la vita 2015 nell’ambito del Progetto Home, in onda sulle reti Rai dal 13 al 19 aprile, e su La7 dal 20 al 26 aprile. In questi giorni è possibile donare con un sms o chiamata da rete fissa al numero 45594. Fino al 31 ottobre è possibile inoltre donare alla posta (ccp 571000 intestato a Associazione Trenta ore per la vita) o con carta di credito al numero verde 800 33 22 11 o direttamente on line su www.trentaore.org.

“Insieme per la salute”, spiega il dirigente amministrativo del Gemelli Giorgio Casati, «mira a sviluppare un modello di integrazione tra i professionisti coinvolti nella cura della patologia del piccolo paziente, garantendo a lui e alla sua famiglia il massimo sostegno di fronte al bisogno di salute e al percorso di cura che la malattia comporta». Limitando al massimo gli spostamenti proprio grazie alla creazione della rete, e rendendo il meno traumatico possibile il rapporto tra i bambini malati e le strutture sanitarie che li curano. «L’iniziativa – sottolinea Cesare Colosimo, direttore dell’Uoc di Radiodiagnostica e Neuroradiologia del Gemelli – mira anche a velocizzare e migliorare l’efficacia della comunicazione tra tutti i medici impegnati sia nel centro periferico che nel Policlinico e i genitori dei bambini, che spesso vivono nel timore e nell’angoscia l’attesa per decisioni cliniche che modificheranno la vita quotidiana di tutta la famiglia». Il progetto è aperto, precisano ancora dal Gemelli, a tutte quelle strutture sanitarie che vorranno condividerne la filosofia mettendosi in rete ognuno con le proprie competenze, tecnologie e professionalità.

14 aprile 2015