Pizzaballa: «L’esercito israeliano ha ammesso i fatti»

Il patriarca latino di Gerusalemme parla a Tv2000 dei contatti dopo l’attacco alla parrocchia cattolica di Gaza: «2 persone sono morte e un tank ha sparato. Questi sono fatti incontrovertibili». E afferma: «Una ripresa ci dovrà essere. Tutte le notti finiscono, anche questa»

Il patriarca latino di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa torna a parlare, ai microfoni del Tg2000, il telegiornale di Tv2000, dell’attacco dell’esercito israeliano alla parrocchia cattolica della Sacra Famiglia, a Gaza City, sabato scorso, 16 dicembre, quando un cecchino israeliano ha aperto il fuoco contro i fedeli uccidendo due donne. «Abbiamo avuto contatti con l’esercito israeliano sia durante che dopo. Abbiamo letto un comunicato che sembrava negare tutto, poi c’è stata una correzione dove si sono ammessi i fatti evidenti: 2 persone sono morte e un tank ha sparato. Questi – afferma – sono fatti incontrovertibili».

Parla della situazione fuori dalla zona parrocchiale, il cardinale, spiegando che «c’erano cecchini di Hamas e non so se ancora ci sono, perché l’Idf, l’esercito israeliano, cerca di “ripulire” la zona attorno a noi, che comunque è quasi completamente distrutta. Stiamo cercando, anche con i leader locali, di calmare la situazione e di rafforzare il nostro coordinamento con le forze armate che in questo momento mi pare abbiano capito con chiarezza cosa c’è lì». Intanto «ci sono combattimenti tutti attorno alla zona – prosegue – e dentro una situazione di estrema precarietà». Come nel caso dei 50 disabili che «hanno dovuto spostarsi dalla loro casa perché è stata parzialmente distrutta. E ora sono in condizioni ancora più disagiate».

Eppure, il patriarca è sicuro che «una ripresa ci dovrà essere. Tutte le notti finiscono e anche questa. Abbiamo bisogno di una nuova leadership che ci aiuti a riprendere i fili di relazioni spezzate». Indubbiamente, «sarà difficile pensare il futuro di questo Paese con Hamas – prosegue -; le relazioni sono chiuse con tutti tranne che con alcuni Paesi del Golfo».

Intanto prosegue il cammino verso il Natale, che quest’anno a Betlemme sarà senza luci. «Non ci saranno manifestazioni di Natale – spiega Pizzaballa al Tg2000 – perché non ha molto senso oggi fare festa quando ci sono persone che muoiono continuamente ogni giorno. Sarà un Natale meno festoso. In questo mare di odio, violenza, rancore e sfiducia abbiamo bisogno – conclude – che Gesù bambino risvegli anche nei cuori più duri il desiderio di voltare pagina».

20 dicembre 2023