“Piccoli grandi eroi”: i bambini vaccinati al museo Explora

Partita la campagna vaccinale anti Covid dedicata ai piccoli dai 5 agli 11 anni. Paolo Parente (Asl Roma 1): «Fondamentale immunizzare i bimbi». La pediatra Colella: «Sebbene in dose ridotta rispetto all'adulto, il vaccino è efficace e ha una copertura che supera il 90%»

Esce dall’hub con un cerotto colorato sul braccio e un attestato di coraggio “per aver dimostrato di essere un piccolo grande eroe”. Filippo, 11 anni, è visibilmente felice: «Non ha fatto per niente male, ho solo sentito l’ago quando usciva – racconta -. Il resto è andato tutto bene». Un’emozione non da poco per lui, uno dei primi a ricevere la vaccinazione nell’hub temporaneo ospitato da Explora, il Museo dei bambini di Roma, uno dei presìdi regionali dove ieri, 15 dicembre, ha preso avvio la campagna vaccinale pediatrica per la fascia compresa tra i 5 e gli 11 anni.

Un’atmosfera serena e composta ha fatto da cornice a un ambiente colorato e sicuro, come ha spiegato Mauro Goletti, direttore sanitario della Asl Roma 1, che ha coordinato il punto di vaccinazione: «Si tratta di uno spazio particolarmente adatto, in cui siamo riusciti a ricreare tutti i livelli di sicurezza da un punto di vista sanitario». Sono stati circa una trentina i bimbi fragili e non che, prenotati tramite il portale dedicato della Regione Lazio e accompagnati dai loro genitori, si sono sottoposti alla somministrazione del vaccino Pfizer. Come per gli adulti, all’anamnesi e all’iniezione segue il monitoraggio per circa 15 minuti, tempo durante il quale è stata data ai più piccoli la possibilità di disegnare. Tra loro c’è anche Bianca, 9 anni, uno sguardo luminoso e sorridente. «Ha fatto tutto con grande serenità – fa sapere il padre -. Fare il vaccino in un posto di questo tipo ha avuto un valore in più: non è stata solo una tutela per lei e una forma di rispetto per gli altri, ma anche una sorta di gioco». Sì, perché a Explora la campagna vaccinale per i più piccoli è partita, grazie agli addetti all’animazione, come una vera e propria festa, con laboratori formativi dedicati alle misure di prevenzione, attività ludiche e piccoli gadget, come il braccialetto di avvenuta vaccinazione.

«Alla prima occasione utile li ho portati – racconta Elisabetta, madre di due bambini di 6 e 10 anni -.  Anche loro iniziano a trovare pesanti le restrizioni, per questo la mia speranza è aiutarli a mettere da parte le paure legate alla pandemia e al futuro. Noi oggi ci siamo perché ci crediamo». E a crederci fermamente sono anche i tanti medici e infermieri, che da due anni combattono in prima linea un nemico invisibile. «È fondamentale vaccinare i bambini: a oggi c’è un aumento importante della circolazione del virus nei contesti in cui sono soliti aggregarsi – ha commentato a Roma Sette Paolo Parente, coordinatore della campagna vaccinale della Asl Roma 1 -. Le complicanze nel lungo periodo hanno un impatto veramente importante che determina un abbassamento della qualità della vita. Nel caso di soggetti immunodepressi i problemi sono purtroppo ancora più amplificati».

Parente ha poi riferito che «sono milioni i bambini già vaccinati tra Usa e Israele con profili di sicurezza alti». E comunque «le reazioni avverse che può portare il vaccino sono di gran lunga meno impattanti rispetto alle possibili complicanze del Covid», come la rara ma grave malattia multisistemica. Quindi l’appello a vaccinare i più piccoli per salvaguardare la loro salute, intesa in senso globale: «Non c’è solo l’aspetto fisico: se il bambino gioca ed è felice, è in salute». A fargli eco Maria Giovanna Colella, pediatra: «Il vaccino, sebbene in dose ridotta rispetto all’adulto, è efficace e ha una copertura che supera il 90% – ha riferito -. I bambini immunocompromessi possono fare la vaccinazione con un richiamo supplementare dopo 28 giorni dalla seconda dose».

A prender parte all’inaugurazione del V-day pediatrico di Explora anche il questore di Roma Mario Della Cioppa e don Antonio Coluccia, fondatore dell’Opera don Giustino. «I genitori sono i primi educatori nella vita dei propri figli, devono dare l’esempio – ha detto a Roma sette -. La vaccinazione è un atto di responsabilità alla vita e un gesto d’amore per la comunità».

16 dicembre 2021