Picasso e la scultura alla Galleria Borghese

Cinquantasei capolavori, appartenenti a diverse fasi di un percorso durato mezzo secolo, insieme a foto di atelier inedite e video, per avviare una riflessione tra “antico” e moderno

Alla Galleria Borghese, cornice ideale di mirabili capolavori di arte antica, rinascimentale e barocca, l’arduo compito di conciliare l’inconciliabile, in special modo per un visitatore italiano: proseguire nell’intento di porre a confronto strategie estetiche simili in opere tanto distanti tra loro, non solo a livello temporale. Il fine della mostra “Picasso scultore” non è quello di stabilire una filiazione delle opere dell’artista spagnolo da quelle classiche, che pure ammirò personalmente durante un soggiorno a Roma e a Napoli, compiuto nel 1917, ma di avviare una riflessione, al di là delle specificità delle singole opere e delle prospettive storiche, tra “antico” e “moderno”. L’intento è di superare la concezione dell’antico come altro da noi, come altro dal contemporaneo.

Dodici i temi individuati e rappresentati in diverse sale che dovrebbero guidare l’osservatore nel cogliere gli aspetti innovativi e di continuità dello scultore con l’arte del passato. In linea con quanto dichiarato dall’artista, e cioè che «in arte non c’è né passato né futuro, e che l’arte che non è nel presente non sarà mai tale», le sue sculture si misurano con le altre realtà artistiche della Galleria, confermando la versatilità di Picasso nel dare sempre nuova espressività alla materia.

La mostra si apre con opere che rispondono al suo progetto ambizioso di monumentalità, maturato quando gli fu commissionato un monumento funebre per il poeta Apollinaire, e prosegue con tre statuette che trattano il tema della donna a riposo, nella Sala della Paolina, capolavoro del Canova. Confronto tra i più difficili da operare, non meno di quello con la straordinaria scultura di Apollo e Dafne del Bernini, inserito in un ambito di riflessione sulla metamorfosi della materia. Più fruibili le riproposizioni di schemi classici con nuovi metodi interpretativi in sculture esaminabili nelle loro peculiari caratteristiche compositive e in processi di astrazione, come nella Sala dell’allegoria. In generale, risultano percepibili, intuitive, più le consonanze concettuali che visive.

La mostra si conclude con una sala didattica in cui sono presentate fotografie e video che illustrano il ruolo centrale della scultura in Picasso, che ad essa si dedicò appena ventenne da autodidatta, avvalendosi spesso del supporto tecnico di colleghi e artigiani. Scultura che attende ancora di essere studiata, soprattutto in relazione alla grande arte occidentale.

Picasso. La scultura c/o Galleria Borghese, piazzale Scipione Borghese 5. Fino al 3 febbraio 2019. Curatori: Anna Coliva, Diana Widmaier-Picasso. Biglietto: intero € 13, intero + visita guidata € 19.50, ridotto € 6.50 (Cittadini dell’Unione europea, Norvegia, Islanda, Liechtenstein e Svizzera tra 18 e 25 anni), ridotto+visita guidata € 13. Su tutti i biglietti € 2 di prevendita. Gratuito portatori di handicap dell’Unione europea, Norvegia, Islanda, Liechtenstein e Svizzera e un loro accompagnatore​; guide turistiche dell’Unione europea nell’esercizio della propria attività professionale. Prevendita: tel. 06.32810. Informazioni: 06.8413979.

11 gennaio 2019