Peter Pan onlus, compleanno gospel con il Coro della diocesi di Roma

Nel 23° anniversario, appuntamento giovedì 16 novembre nella chiesa di Santa Maria delle Grazie al Trionfale. La quotidianità dell’associazione raccontata nel libro fotografico di Pino Rampolla

Peter Pan onlus compie 23 anni, e festeggia con un singolare concerto gospel offerto dal Coro della diocesi di Roma fondato nel 1984 da monsignor Marco Frisina. Un repertorio non usuale per la formazione, diretta nell’occasione da Emanuele Faiola, vice direttore del Coro. L’appuntamento è per giovedì 16 novembre alle 20.30 a Santa Maria delle Grazie al Trionfale. A esibirsi come voci soliste, Mariangela Topa e Giovanni Proietti Modi, che ha anche firmato diverse composizioni e orchestrazioni dei brani in programma. Coro e solisti saranno accompagnati all’organo da Davide Bucci.

«Sono lieto della collaborazione tra il Coro della diocesi di Roma e l’associazione Peter Pan – commenta il direttore del Coro monsignor Frisina -. La musica è uno tra i più bei doni che Dio ha fatto agli uomini, e quale miglior uso allora se non quello di “donarla” a nostra volta a edificazione e sostegno dei nostri fratelli più piccoli? Giunga dunque il mio augurio più sincero per la buona riuscita del concerto e per tutte le nobili iniziative alle quali l’associazione Peter Pan si dedica ormai da 23 anni».

Nella serata, prima e dopo il concerto, saranno disponibili anche le prime copie di “Una favola, mille storie. 100 immagini dalla Grande Casa di Peter Pan”, un libro in cui l’associazione racconta la sua quotidianità negli anni, attraverso gli scatti poetici di Pino Rampolla, fotografo e volontario di Peter Pan. «Storie di vite che si incontrano e che, pagina dopo pagina, mostrano le giornate di famiglie, volontari e staff dentro le Case. Sorrisi, abbracci e sguardi che non hanno bisogno di una didascalia. Si spiegano con l’essenza che traspare dagli scatti e che nessuna parola può descrivere meglio della frase che troviamo nella quarta di copertina: “Peter Pan è casa, Peter Pan è parte della cura”», scrivono nella prefazione Giovanna Leo, presidente in carica, e Marisa Fasanelli, presidente onorario, nonché socie fondatrici dell’associazione.

L’associazione di volontariato Peter Pan onlus è nata a Roma il 16 novembre il 16 novembre del 1994 da un piccolo gruppo di genitori e familiari di bambini e adolescenti malati di cancro, mossi dal desiderio di mettere a disposizione di altre famiglie la loro esperienza e dare un alloggio confortevole vicino all’ospedale a quelle lontane da casa. Tantissime. Negli anni quel piccolo gruppo di genitori è cresciuto e il desiderio iniziale è diventato realtà: ai piedi del Gianicolo, vicino all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, è nato un grande polo di accoglienza, “La Grande Casa di Peter Pan”, appunto, dove fino ad oggi sono state accolte gratuitamente, e per tutto il tempo necessario, oltre 750 famiglie con bambini e adolescenti malati di cancro, costrette a migrare nella Capitale dall’Italia e dal mondo per garantire ai propri figli l’accesso a terapie d’eccellenza presso il Bambino Gesù e il Policlinico Umberto I. Non solo: la vicinanza con l’ospedale consente ai giovani pazienti di accedere alle terapie quotidiane in day hospital, portando il tasso di deospedalizzazione all’82%.

Circa 200 i volontari, appositamente formati, che rendono tutto questo possibile. Accanto a loro, un piccolo staff professionale. Tutto per garantire alle famiglie un’assistenza qualificata tutti i giorni, anche di notte. E per restituire ai piccoli ospiti malati i diritti negati dalla malattia. Solo nel 2016 sono stati accolti 497 ospiti, ai quali sono state offerte 24.165 giornate di ospitalità. Un impegno che l’associazione porta avanti grazie alle donazioni liberali di privati e aziende, alla generosità dei suoi sostenitori e ai proventi di proprie iniziative. Tra cui, appunto, il libro fotografico di Rampolla. A servizio dei giovani malati e delle loro famiglie- «Per i genitori provati dalla malattia del figlio e dal disagio di ritrovarsi improvvisamente catapultati in una grande città dispersiva e cara come Roma – spiegano dall’associazione -, “Peter Pan” rappresenta non soltanto un approdo sicuro, accogliente e gratuito, per l’intero nucleo familiare; è il luogo dove scongiurare quella normale tendenza all’isolamento generata dalla malattia, dove poter condividere paure e speranze con chi sta vivendo lo stesso problema, avere il supporto quotidiano di una psico-oncologa, cucinare come a casa. E non sentirsi mai lasciati soli».

8 novembre 2017