“PerugiAssisi”: il 24 aprile l’edizione per l’Ucraina

Il corteo pacifista, convocato in maniera straordinaria, si fermerà per la prima volta davanti alla basilica di San Francesco. La sera prima la veglia con il cardinale Czerny. Il coordinatore Lotti: «Ridare voce alla pace»

Cittadini, studenti, rappresentanti delle istituzioni, liberi professionisti, membri delle associazioni. Domenica 24 aprile si ritroveranno in tanti per prendere parte alla Marcia per la pace PerugiAssisi convocata in forma straordinaria a quasi due mesi dall’inizio della guerra in Ucraina, per ribadire la richiesta di «fermare l’escalation selvaggia delle bombe», chiedendo anzitutto un immediato cessate il fuoco. A spiegarlo è il coordinatore Flavio Lotti: «Questa marcia è necessaria perché mai come oggi abbiamo bisogno di rifare voce alla pace – afferma -. È una risposta concreta all’appello di Papa Francesco: tutti insieme con lui grideremo “Fermatevi. Fermatevi. Fermatevi. La guerra è una follia!”». Ancora, aggiunge, «cercheremo di riscoprire quelle che sono le nostre responsabilità di fare la pace, perché è una cosa che dobbiamo fare tutti, tutti quanti i giorni». Si tratta, insomma, di «una bella occasione per riscoprire il valore della pace e farlo un pochino nostro, imparando a ripudiare la guerra, le guerre e a prenderci cura gli uni degli altri».

L’appuntamento è alle 9 del mattino, ai giardini del Frontone di Perugia. A precederlo, il giorno prima, sabato 23 aprile, il Sacro Convento di Assisi ospita una giornata di riflessione sui temi della pace e della fraternità che vedrà tra i relatori il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, il direttore di Avvenire Marco Tarquinio e Andrea De Domenico, vicedirettore dell’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari delle Nazioni Unite in Palestina. La sera, poi, nella Basilica inferiore di San Francesco, spazio alla preghiera, con la veglia guidata dal cardinale Michael Czerny, prefetto ad interim del dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale.

Per la prima volta nella storia del corteo, il giorno seguente la marcia si concluderà proprio qui, davanti alla Basilica di San Francesco, anziché alla Rocca Maggiore di Assisi. Attesi, tra gli altri, gli studenti di 50 scuole provenienti da 100 Comuni d’Italia. «Bisogna investire sui giovani – riflette Lotti – e la marcia PerugiAssisi sarà un’occasione per dare loro spazio, un’opportunità per sentirsi sempre di più parte di una comunità e anche responsabili della costruzione del loro futuro». Obiettivi puntati sull’Ucraina, dunque, ma anche sui conflitti dimenticati che insanguinano il pianeta, dalla Siria alla Libia, allo Yemen, al Sahel. «Quando parliamo di pace dobbiamo stare attenti. La pace non è soltanto un ideale ma è un bisogno estremamente concreto di tutte quelle donne e uomini che sono colpiti dalla guerra – ricorda ancora il coordinatore della Marcia -. Noi siamo come il loro megafono. Domenica prossima marceremo per dare voce ai senza voce, per dare voce a tutte le donne e gli uomini che dicono: “Smettetela! Fermate i bombardamenti e la vendita delle armi e smettete di ucciderci!”. Dobbiamo dare voce a questa umanità ferita e ricostruire quella famiglia umana in cui tutte le persone riscoprano l’importanza di darsi una mano e di prendersi cura gli uni degli altri».

21 aprile 2022