Perego: migranti e rifugiati, «volti e storie di speranza»

Il presidente della Fondazione Migrantes alla vigilia della Giornata missionaria mondiale, il 23 ottobre: «Respingerli significa respingere tanti fratelli e sorelle anche nella fede»

Prende spunto dalle parole di Papa Francesco nel suo messaggio, l’arcivescovo Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes, per ricordare che domenica 23 ottobre si celebra in tutte le chiese la Giornata missionaria mondiale. Nel testo del pontefice, il presule evidenzia il riferimento particolare al ruolo di migranti e rifugiati come «testimoni della fede» e all’importanza dell’«accoglienza nei Paesi in cui arrivano». In effetti, scrive Francesco, «sempre più sperimentiamo come la presenza dei fedeli di varie nazionalità arricchisce il volto delle parrocchie e le rende più universali, più cattoliche. Di conseguenza, la cura pastorale dei migranti è un’attività missionaria da non trascurare, che potrà aiutare anche i fedeli locali a riscoprire la gioia della fede cristiana che hanno ricevuto».

Anche in Italia, ricorda Perego, «i migranti provengono da almeno 190 Paesi e i rifugiati da almeno 60 Paesi. Attraverso  le loro storie,  le loro “vite che parlano”, per usare ancora un’immagine del Santo Padre, riconosciamo anche la sofferenza e la persecuzione per la fede oltre che la guerra, i cambiamenti climatici, la povertà». Respingere i migranti insomma «significa respingere tanti fratelli e sorelle anche nella fede. Infatti, quelli dei migranti e dei rifugiati sono volti e storie di speranza che alimentano anche la vita cristiana delle nostre comunità – sono almeno 900mila i cattolici migranti in Italia, in leggera crescita quest’anno -, che ci aiutano veramente a “riscoprire la gioia della fede” e ci spingono a camminare insieme».

20 ottobre 2022