Per una “buona scuola” serve «libertà di scelta educativa»

Il presidente del Forum famiglie Francesco Belletti rilancia la proposta di 44 parlamentari: adeguata detrazione fiscale per chi sceglie le paritarie

Il presidente del Forum famiglie Francesco Belletti rilancia la proposta di 44 parlamentari: adeguata detrazione fiscale per chi sceglie le paritarie

Il presidente del Forum delle associazioni familiari Francesco Belletti rilancia la proposta che 44 parlamentari di maggioranza hanno rivolto al premier Renzi in vista della discussione in Consiglio dei ministri sulla “buona scuola”. Una proposta, scrive in un intervento pubblicato on line sul sito di FamigliaCristiana, che «ci piace». In particolare, «ci piace soprattutto lo strumento ipotizzato perché restituisce alle famiglie, ad ogni famiglia, una vera libertà di scelta». Sul tavolo infatti c’è la possibilità di «immaginare una adeguata detrazione fiscale (o un bonus scuola, per gli incapienti) per quei genitori che, scegliendo oggi una scuola paritaria, devono accollarsi rette sempre più alte».

Il costo standard per ogni alunno, osservano dal Forum famiglie, è pari a circa 6mila euro, e quindi «se il milione di studenti oggi accolti nelle scuole paritarie dovesse trovare posto nell’offerta a gestione statale sarebbe necessario molto ma molto di più dei 500 milioni oggi faticosamente messi nel bilancio dello Stato a sostegno delle scuole paritarie». Con questa proposta dunque, rileva Belletti, «si esce finalmente dalla vecchia ed ideologica contrapposizione tra pubblico e privato, e si prova a costruire uno strumento di vera libertà, adeguando in tal modo il sistema educativo italiano al modello europeo, che è quasi ovunque saldamente “misto”, anche in Paesi molto più “laici” dell’Italia».

Quello che resta allo Stato, osserva Belletti, è «un decisivo ruolo di governance, controllo e garanzia dell’offerta formativa; agli enti gestori tocca la più ampia autonomia e libertà educativa». Senza nulla togliere al «doveroso sostegno» alle scuole a gestione statale. «Se fosse pubblico solo ciò che è statale – si legge nel testo dei 44 parlamentari citato dal presidente del Forum famiglie – l’Italia non potrebbe vantare due giganti della pedagogia moderna, come Maria Montessori e don Lorenzo Milani». Entrambi, continua Belletti, «espressioni concrete di una esperienza di libertà di educazione, ma diventati poi patrimonio culturale della scuola tutta, senza distinzioni».

Prima ancora di essere “scuola dei ricchi”, osserva, «la scuola cattolica è stata, ed è tuttora, la scuola di don Bosco, che ha saputo sostenere e riabilitare l’infanzia maltrattata e violata dei ceti popolari dell’Italia post-unitaria. La “buona scuola” è la scuola di tutti, e la libertà di offerta formativa e di scelta educativa ne sono fondamento irrinunciabile e risorsa formidabile».

3 marzo 2015