“Per Roma”, il vescovo Palmieri: «C’è un risveglio da cogliere»

Nell’Aula dei Gruppi parlamentari, il convegno dell’Osservatorio trasversale per discutere sul futuro della Capitale. Sul tavolo, il tema dei poteri e il 150° anniversario, nel 2020

«Abbiamo cognizione di essere una realtà importante e abbiamo molto da dire. La storia di Roma è fatta anche dalle tante comunità cristiane – parrocchie, comunità religione, associazioni e movimenti ecclesiali – che sono espressione del suo vescovo, il Papa». Così il vescovo Gianpiero Palmieri, ausiliare per il Settore Nord e delegato per la carità, è intervenuto al convegno organizzato dall’Osservatorio parlamentare “Per Roma” che si è svolto ieri, 2 dicembre, nell’Aula dei Gruppi parlamentari di Montecitorio.

L’iniziativa, promossa dall’Associazione Per Roma presieduta da Roberto Corbella, ha riunito oltre trenta parlamentari per discutere del futuro della Capitale sul tema “Inclusione, trasversalità, confronto e partecipazione”. Tra gli aderenti figurano esponenti di tutti i partiti: della Lega (Claudio Durigon e Francesco Zicchieri) al M5S (Federica Daga e Francesca Flati), fino al vice presidente della Camera Fabio Rampelli (FdI) e ai parlamentari romani di Leu (Stefano Fassina e Loredana De Petris). Due i rappresentanti di Italia Viva (Roberto Giachetti e Luciano Nobili) accanto a Riccardo Magi (Più Europa) e a una folta rappresentanza di Pd e Forza Italia.

Presieduto dal senatore Maurizio Gasparri, quale parlamentare più anziano, l’Osservatorio trasversale ha presentato un lavoro programmatico coordinato da Stefano Fassina, Fabio Rampelli, Roberto Morassut e Paola Binetti. Molti i partecipanti a questo primo incontro pubblico, con un parterre composto da rappresentanti delle istituzioni, delle università, delle diverse religioni e del mondo del lavoro.

Monsignor Palmieri ha parlato a nome della diocesi – presenti i direttori di Caritas, Migrantes e Pastorale sociale e del lavoro, rispettivamente don Benoni Ambarus, don Pierpaolo Felicolo e don Francesco Pesce – ma anche della Comunità di Sant’Egidio, rappresentata comunque in Aula da don Marco Gnavi, e del Centro Astalli, con padre Camillo Ripamonti. «Si è indebolito il tessuto sociale di Roma, stiamo vivendo una crisi antropologica – ha detto il vescovo -. I nostri territori si sono logorati, vi è un malessere da parte di molti cittadini che, soprattutto nelle periferie, vedono la città lasciata in mano alle organizzazioni criminali». Il vescovo ha anche parlato di segnali incoraggianti: «C’è un risveglio che possiamo cogliere per incanalare le forze e affrontare insieme le tante solitudini presenti in questa città. Dobbiamo diminuire le disuguaglianze tra le persone e tra i diversi territori».

Il giurista Beniamino Caravita e la statistica Flavia Marzano hanno illustrato alcuni punti da inserire in una “road map”: uniformare le diverse leggi sulla Capitale che sono state fatte nel corso degli anni, ripensare l’organizzazione territoriale, favorire l’informatizzazione della pubblica amministrazione.  «Lo scopo del convegno – ha spiegato il presidente pro tempore Maurizio Gasparri – è trovare un minimo comune denominatore tra le diverse posizioni per affrontare il tema dei poteri, mai risolto. La città ha bisogno di un luogo neutrale per far convergere e confrontarsi con i diversi punti di vista».

Stefano Fassina ha sottolineato come i parlamentari desiderino «riportare il tema di Roma al centro del dibattito nazionale, attraverso una legislazione specifica che tenga conto dello status costituzionale, delle leggi speciali e dell’organizzazione dell’Area Metropolitana. L’obiettivo – ha detto – è un nuovo assetto per festeggiare nel 2020 il 150° anniversario di Roma Capitale d’Italia».

All’incontro sono intervenuti anche Ruth Dugherello, presidente della Comunità ebraica di Roma, e Abdellah Redouane, segretario generale del Centro islamico culturale d’Italia della Grande Moschea di Roma.

3 dicembre 2019