Modificare l’opzione “donna” in opzione “mamma”, « riconoscendo alle mamme lavoratrici contributi figurativi di almeno un anno per ogni figlio, da tenere in considerazione ai fini di una loro uscita anticipata dal lavoro». È la richiesta che attraverso il presidente nazionale Gigi De Palo il Forum famiglie rivolge al governo, in merito al provvedimento sull’uscita anticipata dal mondo del lavoro varato dall’esecutivo. Soprattutto, afferma De Palo, «chiediamo al governo il coraggio di dare un segnale forte al Paese, eliminando la discriminazione con cui chi ha messo al mondo uno o più figli è costretto a vivere, oggi, il percorso pensionistico in Italia. Da più parti – prosegue – si parla di necessità di sconfiggere l’inverno demografico e di ridare impulso alla natalità, ma nei provvedimenti serve la concretezza».

Per De Palo, «così com’è “quota 100” penalizza le mamme lavoratrici, ovvero le cittadine che hanno dovuto fare maggiormente ricorso al part-time o hanno rinunciato del tutto a percorsi di carriera per poter crescere i figli e, di conseguenza, adesso hanno una minore contribuzione a fini pensionistici, da cui deriva per loro una penalizzazione nella pensione». Proprio per questo, «è tempo di riconoscere il contributo demografico e l’apporto sociale offerti al Paese da quelle 25mila mamme che, secondo i dati dell’Ispettorato nazionale del lavoro, ogni anno rinunciano al posto per poter assistere i propri bambini, costrette da situazioni di inconciliabilità tra lavoro e famiglia o per la carenza e i costi elevati dei posti nei nidi».

5 febbraio 2019