Pena di morte, l’appello di Sant’Egidio: «Sconfiggiamo l’odio»

Alla Camera dei deputati il 12° incontro internazionale dei ministri di Giustizia e rappresentanti di 22 Paesi. Il 30 novembre evento pubblico al Colosseo

C’è anche Roma tra le oltre 2mila “Città per la vita” che sabato 30 novembre, giorno in cui si ricorda la prima abolizione della pena di morte a opera del Granducato di Toscana nel 1786, illumineranno i loro monumenti per dire basta alla pena di morte. L’appuntamento è alle 18 davanti al Colosseo, per un evento pubblico che segue di un giorno il 12° incontro internazionale promosso alla Camera dei deputati dalla Comunità di Sant’Egidio.

“Prepariamo la strada: sconfiggiamo l’odio. Per un mondo senza la pena di morte”. Questo il tema dell’assise, che vedrà convergere nella Capitale ministri della Giustizia e rappresentanti di 22 Paesi che sono abolizionisti de iure o de facto (come Liberia, Marocco, Niger, Repubblica Centrafricana e Zambia), insieme a Paesi mantenitori (come Ciad, Indonesia, Somalia, Sud Sudan e Vietnam). «Discuteranno su come giungere a una progressiva abolizione della pena capitale e come contrastare anche le esecuzioni extragiudiziali e i linciaggi, provocati spesso dalla diffusione di un linguaggio e di una cultura dell’odio, vero nemico da sconfiggere per umanizzare le società e liberarle dalla violenza», spiegano da Sant’Egidio.

Previsti gli interventi, tra gli altri, di Adama Dieng, consigliere speciale del segretario generale delle Nazioni Unite sulla Prevenzione dei genocidi, Tsakhiagiin Elbegdorj, ex presidente della Mongolia e rappresentante della Commissione internazionale contro la pena di morte (Icadp), Ronald Lamola, ministro della Giustizia del Sudafrica, e il presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo. Alla vigilia dell’incontro – «sostenuto da un ampio movimento che opera alla base, nelle società di diversi Paesi e in tutti i continenti», rivendicano dalla Comunità di Sant’Egidio -, oggi, 28 novembre, i partecipanti saranno ricevuti alla Farnesina dal viceministro degli Esteri Emanuela Del Re.

28 novembre 2019