Pelle, le regole d’oro per la prevenzione

Importante la diagnosi precoce. Osservare la simmetria della lesione, i bordi, il colore, le dimensioni e la sua evoluzione. I fattori di rischio

Il 4 febbraio si è celebrata la Giornata mondiale contro il cancro, World Cancer Day, promossa dalla Uicc (Union for International Cancer Control) e sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Tra i tumori, quelli cutanei sono molto frequenti tanto che il carcinoma basocellulare rappresenta la neoplasia di più comune riscontro nella popolazione adulta.

Le neoplasie cutanee comprendono due tipi principali di tumori: il melanoma cutaneo e i tumori epiteliali cheratinocitari, noti come “non melanoma skin cancer”. Il melanoma si presenta il più delle volte come un “nevo”: una macchia o una sporgenza della pelle, con margini frastagliati, generalmente asimmetrica, con più colori, di dimensioni superiori ai sei millimetri e con una storia di nuova insorgenza o di recenti modifiche. Raro in età pediatrica, rappresenta un tumore del giovane adulto.

Gli epiteliomi (carcinoma basocellulare e spinocellulare), invece, si presentano generalmente come lesioni rilevate o piatte, a superficie desquamante o con storia di sanguinamento. Talvolta simulano un trauma, essendo ricoperti da una crosta che tarda a guarire. Più frequentemente si diagnosticano in individui adulti o anziani e insorgono su cute fotoesposta e fotodanneggiata.

Tra i fattori di rischio per l’insorgenza dei diversi tipi di carcinoma ci sono sia quelli ambientali che quelli intrinseci del singolo soggetto. Nel primo caso troviamo la radiazione ultravioletta (UV), che può provocare diversi tipi di neoplasie della pelle a seconda del tipo di esposizione a cui ci si sottopone. Anche il fototipo può rendere il soggetto più vulnerabile. Carnagione chiara, facilità a scottarsi, difficoltà ad abbronzarsi, efelidi, capelli rossi o biondi, occhi chiari rendono il soggetto più esposto al rischio, così come familiarità per tumori della pelle e alcune condizioni patologiche che riducono la competenza del sistema immunitario.

L’incidenza delle neoplasie cutanee aumenta all’aumentare dell’età. La causa di questo dato epidemiologico è da ricercarsi in parte nell’esposizione cumulativa ad agenti cancerogeni, in primis la radiazione ultravioletta, in parte alla ridotta capacità dell’anziano di riparare il danno al DNA, oltre a una ridotta immunosorveglianza.

Individuare precocemente un tumore della pelle equivale a “salvarsi la pelle”. Il primo passo verso la prevenzione è l’autocontrollo: osservare la propria pelle per individuare precocemente modifiche di lesioni cutanee preesistenti o insorgenza di nuovi “nei”. Di grande aiuto può essere seguire la regola dell’ABCDE: -A: asimmetria della lesione; -B: bordi (generalmente frastagliati); -C: colore/i (la presenza di più colori o di colori come il nero, il grigio, il blu sono altamente sospetti); -D: dimensioni (generalmente superiori ai 6 mm); -E: evoluzione della lesione.

All’osservazione clinica il dermatologo affianca l’uso del dermatoscopio, ovvero una lente dotata di luce, capace di individuare caratteristiche non visibili a occhio nudo. Per lesioni cutanee con chiari segni di atipia, è suggerita l’asportazione chirurgica con esame istologico. Per quelle considerate “dubbie”, invece, si procede alla videodermatoscopia digitale: l’acquisizione dell’immagine del nevo permette di controllare l’evolversi della lesione in esame, secondo i tempi decisi dallo specialista. (Vincenzo Panasiti, direttore Unità Operativa Semplice (UOS) di Dermatologia)

15 febbraio 2021