Patti lateranensi: Libia e immigrati al vertice italo-vaticano
Il segretario di Stato Parolin a colloquio con i giornalisti: «In Libia intervenire presto ma sotto l’ombrello dell’Onu»
Il segretario di Stato Parolin a colloquio con i giornalisti: «In Libia intervenire presto ma sotto l’ombrello dell’Onu»
Prima le questioni interne: la sicurezza, l’«importanza» della scuola paritaria, la famiglia, «questioni finanziarie bilaterali». Quindi le questioni internazionali, a partire dalla Libia e dall’«importanza di rilanciare un’iniziativa diplomatica». A raccontare ai giornalisti l’incontro bilaterale di ieri pomeriggio, martedì 17 febbraio, tra Italia e Vaticano nell’annuale ricevimento per l’anniversario dei Patti lateranensi all’ambasciata italiana presso la Santa Sede, a Palazzo Borromeo, è il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin.
Riguardo alla Libia, riferisce il cardinale, si è messa sul tavolo l’ipotesi di un intervento militare ma sotto l’egida delle nazioni unite. «Abbiamo parlato – spiega – dell’importanza di rilanciare un’iniziativa diplomatica. E qualsiasi intervento di tipo armato sia sempre fatto secondo le norme della legalità internazionale. Quindi che ci sia un’iniziativa dell’Onu». La situazione «è grave» ed esige «una risposta concorde della Comunità internazionale». Non sono mancati i riferimenti alla situazione dei cristiani in Medio Oriente e al tema degli immigrati che arrivano sulle coste italiane e allo sforzo della Chiesa per accoglierli. «C’è un dovere di carità – il commento del cardinale Parolin – e un dovere di giustizia: le autorità italiane sono obbligate al rispetto delle convenzioni internazionali, mentre noi come Chiesa sottolineiamo principalmente l’aspetto della carità».
Anche il tema della sicurezza al centro del vertice italo-vaticano, il primo alla presenza del presidente Sergio Mattarella e del premier Matteo Renzi, con la rassicurazione da parte del ministro Alfano che «non ci sono minacce specifiche riguardanti il vaticano da parte dell’Isis». Si è parlato anche di scuola e dell’«importanza della paritaria, che la Chiesa ritiene fondamentale per il sistema educativo, anche se ormai da diversi anni gli istituti paritari lamentano un progressivo calo dei contributi da parte dello Stato», riferisce ancora il cardinale Parolin. Ancora, si è parlato di famiglia ma «in termini generali». Il direttore della Sala stampa vaticana padre Federico Lombardi ha poi precisato che nei colloqui non è stato affrontato il tema delle unioni civili, dato che il premier Renzi ha annunciato nei giorni scorsi la preparazione di un provvedimento per regolamentare le unioni tra persone dello stesso sesso.
18 febbraio 2015