Partita da Bologna “Una vita da social”

La campagna della Polizia postale alla IX edizione. Il camion con l’aula didattica per spiegare i fenomeni legati alla violenza in rete e le conseguenze sulla vita dei giovani

È partita ieri, 3 novembre, da Bologna la IX edizione di “Una vita da social”, la campagna educativa della Polizia postale e delle comunicazioni che, con un camion allestito con un’aula didattica, toccherà 73 località in tutta Italia e che ha anche una pagina Facebook dedicata. L’obiettivo: far comprendere a studenti, genitori e insegnanti i pericoli presenti sui social network e il fenomeno del cyberbullismo. Gli specialisti della Polizia di Stato spiegano i fenomeni connessi alla violenza in rete, segnalandone non solo le implicazioni di carattere giuridico ma anche gli effetti che possono avere sulla vita dei giovani.

Al centro dell’edizione di quest’anno, in particolare, il tema dei profili falsi. Secondo i dati una ricerca effettuata da Skuola.net, si tratta di un fenomeno rilevante tra i ragazzi, visto che 1 su 3 possiede un account falso. I motivi dell’identità anonima sono in maggioranza conoscere gente nuova senza esporsi troppo online (26%) ma anche controllare i propri amici senza che loro lo sappiano (21%), controllare tutti quelli da cui sono stati bloccati (20%), controllare il proprio partner (10%) e sfuggire dal controllo dei propri genitori (4%). Sul sito della Polizia viene spiegato come l’obiettivo dell’iniziativa sia quello di prevenire episodi di violenza, vessazione, diffamazione, molestie online, attraverso un’opera di responsabilizzazione in merito all’uso della “parola”.

Nelle scorse edizioni della campagna, la Polizia postale ha incontrato complessivamente 2 milioni e mezzo di studenti, sia nelle piazze che nelle scuole, 220mila genitori, 125mila insegnanti, raggiungendo in tutto 18.500 istituti scolastici in oltre 350 città.

4 novembre 2021