Parrocchie, «piccole comunità generose» nei palazzi

Grande risposta dei romani all’appello per contribuire alla raccolta di generi di prima necessità. Pachi viveri e pasti da asporto

messa streaming parrocchia san vigilio, aprile 2020A volte è la curiosità. Altre la decisione di ascoltare il consiglio di un amico. Altre ancora “la convivenza forzata” causa pandemia. Le Messe in streaming dalle parrocchie romane hanno tutte un fattore comune: vengono seguite anche da persone che «non avrebbero mai messo piede in chiesa». La pagina Facebook della parrocchia San Vigilio, creata dopo la sospensione delle celebrazioni “cum populo”, ha ad esempio oltre mille iscritti e le Messe sono seguite da «amici e parenti di parrocchiani che risiedono in altre città o all’estero», dice il parroco don Alfio Tirrò.

Tra questi un uomo che ha scritto al sacerdote un lungo messaggio «esprimendo il desiderio di confessarsi dopo molti anni». Per il parroco «si è creato un nuovo focolare domestico» che alimenta anche la carità. «Non c’è una chiusura dovuta alla paura del contagio – afferma – ma la voglia di aggredire il virus con la generosità mettendosi al servizio degli altri».

La parrocchia di Santa Chiara, guidata da don Giuseppe Frigiola, trasmette in streaming una volta nei giorni feriali e tre la domenica. «Giovani o coniugi lontani dalla vita parrocchiale attraverso questa modalità stanno seguendo le celebrazioni – spiega il viceparroco don Alfredo Tedesco –. Riceviamo molti messaggi di persone che hanno trovato il modo per entrare in contatto con la comunità». La parrocchia distribuisce pacchi alimentari tutte le settimane, interviene per le utenze o gli affitti, e tra i “nuovi poveri” annovera colf e badanti.

messa streaming parrocchia addolorata roma 10 maggio 2020Anche don Antonio D’Errico, parroco di Santa Maria Addolorata, riceve consensi dai parrocchiani che «continuano a sentirsi uniti spiritualmente seppur fisicamente lontani». Buona la risposta dei fedeli nella raccolta di generi alimentari per far fronte «alle richieste delle famiglie in difficoltà che si sono triplicate». Le varie celebrazioni trasmesse in diretta tv hanno indotto don Alessandro Zenobbi, parroco di Santa Lucia, e don Francesco Rondinelli, della parrocchia Santa Maria Josefa del Cuore di Gesù, a non celebrare in streaming ma a rimanere in contatto con i propri fedeli attraverso telefonate personali, video, messaggi scritti e audio. «Gesti semplici ma che fanno sentire meno soli», concordano.

don simone vendola e don alessandro zenobbi, parrocchia santa lucia, aprile 2020Sul fronte della carità a Santa Lucia per i senza dimora c’è sempre «il pranzo già pronto»; per le altre persone fragili, pacchi viveri e alimenti freschi. «In accordo con i supermercati – spiega don Zenobbi – abbiamo distribuito tessere prepagate per dare alle famiglie la dignità di acquistare ciò che desiderano». Don Francesco ha invece scoperto «piccole comunità generose» che si sono formate nei palazzi del suo quartiere, Ponte di Nona, dove i condomini «si prodigano a favore di chi ha difficoltà economiche. In tanti hanno risposto all’appello per contribuire alla raccolta di generi di prima necessità».

La mensa della parrocchia Santissimo Redentore a Val Melaina, affidata agli scalabriniani, continua la sua attività quotidiana distribuendo 140 pranzi al sacco a senza dimora e famiglie in difficoltà per effetto della crisi. «La mensa è attiva, in collaborazione con la Società San Vincenzo de’ Paoli, dal 1990 – spiega il parroco, padre Roberto Zaupa –. Aderisce alla campagna “Una sola casa” e prima dell’emergenza sanitaria accoglieva ogni giorno, esclusa la domenica, oltre cento persone. A causa dell’emergenza sanitaria non abbiamo gli spazi per accoglierli e rispettare le distanze di sicurezza. I nostri volontari confezionano i pranzi che vengono distribuiti».

11 maggio 2020