Parolin: Ucraina, pregare per il dialogo
Il segretario di Stato vaticano alla tradizionale processione della Madonna Fiumarola sul Tevere. «I nostri obiettivi sono la pace e l’aspetto umanitario»
Gli ultimi raggi di sole che si nascondono dietro Castel Sant’Angelo. La statua della Madonna che viene illuminata mentre procede sul Tevere e si ferma per un attimo proprio in corrispondenza delle tende di alcuni clochard. Le persone sui ponti e sugli argini ad aspettare l’arrivo della Vergine. I passanti e i turisti che si fermano incuriositi e si fanno un segno della croce. I canti e le poesie in romanesco, gli applausi, le preghiere, i fuochi d’artificio e la benedizione finale del cardinale Pietro Parolin che ha esortato ad «amare sempre di più la Madonna, perché non possiamo essere cristiani se non siamo anche mariani» e a «pregare il Signore affinché doni a tutti coloro che sono coinvolti nelle guerre la capacità di mettersi in dialogo con gli altri».
È terminata con l’omelia del segretario di Stato della Santa Sede la processione della “Madonna Fiumarola”, che si è svolta ieri, 28 luglio, in conclusione della Festa de Noantri, storico appuntamento religioso che ogni anno celebra il ritrovamento – risalente al 1535 – di una statua della Vergine (scolpita in legno di cedro) da parte di alcuni pescatori della Corsica alla foce del Tevere.
«Cercate di amare sempre più la Madonna – ha detto il porporato nella basilica di Santa Maria in Trastevere, dove è arrivata la processione che è partita dal Circolo Canottieri Lazio, ha attraversato il Tevere fino al ponte Garibaldi ed è proseguita nelle strade del rione capitolino -. Perché? Per una ragione molto semplice – ha spiegato Parolin -. Come ricordava papa san Paolo VI, da Maria abbiamo ricevuto Gesù. È dunque attraverso di Lei che possiamo trovare Cristo. Come fare ad amarla? Ce lo ha indicato durante le nozze di Cana dicendo: “Fate quello che Lui vi dirà” – ha sottolineato il cardinale -. La vera devozione alla Madonna consiste quindi nel fare ciò che Gesù ci ha detto: cercare di vivere in pienezza il Vangelo nonostante le nostre debolezze e i nostri peccati». Con la consapevolezza che la Vergine, ha concluso Parolin, «non è mai sorda alle nostre preghiere».
Il porporato, che negli scorsi giorni è stato in Ucraina, è arrivato al Circolo Canottieri Lazio intorno alle 18.30 e, rispondendo alle domande dei giornalisti, si è soffermato anche sul ruolo della diplomazia vaticana. «Fin dall’inizio non abbiamo mai avuto interessi politici, militari o economici. I nostri obiettivi fondamentali sono la pace, la prevenzione dei conflitti e l’aspetto umanitario». E ha individuato qual è l’ostacolo che non permette il raggiungimento di tregue. «Oggi manca la fiducia reciproca e dunque i margini di trattativa, di negoziati e di dialogo sono estremamente ridotti. Preghiamo affinché il Signore possa ispirarla».
Il cardinale ha poi incensato la statua della Madonna, quest’anno ornata dal vestito realizzato da Filippo Sorcinelli, stilista che è stato al servizio di Benedetto XVI e Francesco. Un abito argenteo con un velo di pizzo francese, impreziosito con pietre di fiume e agate azzurre che richiamano rispettivamente il nome “Fiumarola” e la chiesa di Sant’Agata, dove è conservata la statua.
Alle 19.30 è iniziata ufficialmente la processione. In testa il natante dei Vigili del Fuoco con la statua della Madonna. A bordo, insieme a Parolin, presenti anche l’arcivescovo Vittorio Francesco Viola, segretario della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti, e Michele di Tolve, vescovo ausiliare di Roma. «La processione ci permette di riscoprire le motivazioni vere della nostra fede – ha sottolineato Viola -. Come ha detto papa Francesco nell’Angelus, è un modo per imparare da Maria a metterci alla sequela di Cristo. Un’occasione di conversione nella quale la Madonna ci accompagna, anche in vista del Giubileo». Osservando la grande partecipazione, Di Tolve ha aggiunto: «Sono molto grato per la popolarità di questa festa. È una grazia, perché Maria è veramente capace di abbracciare il cuore di tutti. Spero che raggiunga soprattutto coloro che sono sordi alla pace e alla fraternità. Che ogni sordità venga vinta dalla fede del popolo santo di Dio».
Parolin ha guidato il Rosario durante il tragitto. Ci sono state cinque brevi soste. Una all’altezza del Vaticano con una preghiera per il Papa, una in corrispondenza dell’Ospedale Santo Spirito con una preghiera per i malati, una vicino al carcere di Regina Coeli con una preghiera per i detenuti, una davanti all’ospedale Isola Tiberina – Gemelli Isola con una preghiera per i malati e una sotto il ponte Mazzini con una preghiera per il piccolo Claudio Franceschelli, bimbo di 16 mesi che nel 2012 fu gettato nel Tevere dal padre. In suo ricordo sono stati calati in acqua dei palloncini colorati e un cuore di fiori bianchi.
Hanno seguito il natante con la statua e i sacerdoti (presenti anche monsignor Francesco Pesce, coordinatore pastorale del settore Centro della diocesi di Roma, e monsignor Marco Gnavi, parroco di Santa Maria in Trastevere, e don Paolo Asolan, rettore della chiesa di Sant’Agata) due imbarcazioni con a bordo i confratelli e le consorelle dell’arciconfraternita del Carmine in Trastevere, i battelli dei Carabinieri e della Polizia e le canoe dei Circoli Canottieri. «Sono nata l’8 luglio e il 16 luglio ero già in processione», ha raccontato una consorella, mentre la grande atmosfera di festa si amplificava con gli “Evviva Maria” esclamati a turno, ma soprattutto con l’arrivo della statua a Ponte Garibaldi, dove una folla di fedeli stava aspettando l’arrivo della Madonna con la musica della Banda della Polizia Locale.
Dopo l’omaggio floreale ad opera dell’assessore capitolino alla Cultura Miguel Gotor e i canti in romanesco e in lingua corsa, la statua è stata portata in processione per le vie di Trastevere insieme a quella di San Giuseppe. Una sosta di fronte alla chiesa di Sant’Agata, dove Pietro Solfizi, governatore dell’arciconfraternita, ha salutato i nuovi confratelli onorari (tra cui lo stesso Parolin) e i presenti hanno potuto ammirare i fuochi d’artificio. Poi tutti a Santa Maria in Trastevere, dove la Vergine è stata accolta da una grande applauso, da canti mariani e dalle campane a festa.
29 luglio 2024