Parlamento Ue: il 2022, “Anno europeo dei giovani”

L’annuncio della presidente della Commissione Von der Leyen, nel discorso sullo Stato dell’Unione. «Nella pandemia abbiamo agito come Europa unita»

«Proclameremo il 2022 Anno europeo dei giovani». Lo ha annunciato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, pronunciando davanti all’Europarlamento riunito a Strasburgo il suo discorso sullo Stato dell’Unione. Assente il presidente dell’assise David Sassoli, bloccato da un’indisposizione. Tra i temi, la crisi pandemica e la risposta sanitaria, la crisi economica e la necessità di procedere verso digitale e sostenibilità ambientale. Proprio guardando ai mesi più critici della crisi sanitaria mondiale – nella quale «ci siamo uniti per garantire a tutti gli angoli d’Europa di avere dei vaccini salvavita e abbiamo proceduto con Next Generation Eu e con il Green Deal. Abbiamo agito come Europa unita e di questo possiamo essere fieri» – la presidente dell’esecutivo comunitario rivolge il suo omaggio ai giovani. «Hanno dedicato tanto agli altri in questa pandemia – riconosce -. E devono essere protagonisti della Conferenza sul futuro dell’Europa, perché il futuro è loro». Alla giovane generazione von der Leyen riconosce in particolare «una forte coscienza ambientale» e la richiesta di «affrontare la crisi climatica».

Ad ascoltarla, seduta in emiciclo accanto al commissario italiano Paolo Gentiloni, anche l’atleta parlimpica Bebe Vio, 24 anni, campionessa olimpica, mondiale ed europea in carica di fioretto individuale paralimpico. La sua storia, nelle parole della presidente della Commissione, «è un contrasto delle avversità. Il suo è un atteggiamento positivo, è l’immagine di una generazione, paladina di ciò in cui crede». Ricordandone la recente grave malattia e poi il nuovo successo alle Paralimpiadi, afferma quindi, in italiano: «Se sembra impossibile… allora si può fare». , dice in italiano. Immediato il tributo dell’assemblea, in piedi per un lungo applauso. «Questo è lo spirito dei fondatori e delle fondatrici dell’Europa – ancora le parole di Von der Leyen -. Prendiamo Bebe come ispirazione, prendiamo ispirazione dai giovani. Questa è l’anima dell’Europa, questo è il futuro dell’Europa».

Nel discorso sullo Stato dell’Unione, anche la necessità di creare una «unione europea sanitaria», sulla spinta di quanto fatto per affrontare la pandemia di Covid-19. «Siamo leader nel mondo sui vaccini. Oltre il 79% della nostra popolazione è vaccinata – l’analisi -. Siamo stati gli unici ad aver diviso oltre la metà dei nostri vaccini col resto del mondo». E l’impegno continua: 200 milioni di dosi di vaccino anti Covid «destinate ai Paesi poveri entro quest’ anno» e altri 200 milioni di dosi «entro la prima metà dell’anno prossimo». Quindi, un’osservazione sull’economia: «L’Europa ha impiegato 8 anni per superare la scorsa crisi. Questa volta già 19 Stati Ue torneranno al Pil pre-Covid entro il 2021, i rimanenti nei primi mesi del 2022», assicura la presidente della Commissione Ue.

Toccato anche il tema delle riforme della stessa Unione europea. «La Commissione darà seguito ai punti decisi dalla Conferenza» che se ne occupa, afferma. Poi si sofferma ampiamente sulla situazione mediorientale: «Siamo a fianco del popolo afghano, delle donne, dei bambini, dei giornalisti, dei difensori dei diritti umani. Faremo il possibile per evitare il disastro umanitario». E promette aiuti economici, delineando la necessità di un’altra unione: quella della difesa.

15 settembre 2021