Il Papa a San Gelasio il 25 febbraio

Festa a Ponte Mammolo, dove alle 16 è atteso Francesco. La Messa e le confessioni. Tra gli incontri, quello con 2 giovani immigrati dal Gambia, accolti dalla parrocchia affidata ai sacerdoti di Missione Chiesa-Mondo

È festa a Ponte Mammolo: domenica 25 febbraio, alle ore 16, Papa Francesco si recherà in visita nella parrocchia San Gelasio I Papa, in via Fermo Corni. I bambini, i ragazzi del catechismo, i giovani dell’oratorio e le famiglie saranno i primi a incontrare il pontefice nel campo sportivo; poi i malati, gli anziani, i poveri e gli operatori del centro Caritas, nel teatro parrocchiale. Bergoglio si intratterrà quindi qualche minuto con due giovani immigrati, di 18 e 25 anni, provenienti dalla Repubblica del Gambia e ospitati in parrocchia e, prima di presiedere la celebrazione eucaristica, benedirà tre parrocchiani che si accosteranno a lui per il sacramento della riconciliazione. La proclamazione della seconda lettura della liturgia è stata affidata ad un parrocchiano non vedente che utilizza il metodo Braille.

La piccola comunità parrocchiale attende da anni di incontrare il vescovo di Roma. Il 19 novembre scorso, durante la celebrazione della Messa per il conferimento delle cresime presieduta da monsignor Angelo De Donatis, una bambina ha chiesto esplicitamente al vicario del Papa di “intercedere” per realizzare questo desiderio. «Non posso descrivere l’emozione provata quando mi hanno comunicato che il Papa sarebbe venuto a trovarci – spiega il parroco don Giuseppe Raciti -. Non ci saremmo mai aspettati una risposta positiva in tempi tanto brevi». La comunità è in fermento e si sta preparando con la preghiera e tanto lavoro per accogliere al meglio Francesco. «Sta accadendo qualcosa di molto bello – aggiunge don Giuseppe -. Il primo miracolo scaturito dalla visita del Santo Padre è l’amore e l’impegno profusi da tutta la comunità nell’organizzare il tutto. Ho avviato una catena di preghiere per chiedere al Signore che questo incontro produca tanti frutti spirituali».

Istituita nel 1972, la parrocchia di San Gelasio I Papa è affidata ai sacerdoti della famiglia ecclesiale Missione Chiesa-Mondo, una realtà i cui membri si adoperano per promuovere il rinnovamento della pastorale parrocchiale seguendo le piste del Concilio Vaticano II. Incastonata tra i palazzi, nel cuore del quartiere, la chiesa è assiduamente frequentata da centinaia di persone. Tantissimi i giovani che quotidianamente accedono all’oratorio, dove gli animatori cercano di coinvolgere con il gioco i ragazzi che solitamente trascorrono i pomeriggi in strada. Tra i bambini che frequentavano il catechismo e l’oratorio c’era anche Giulia Rinaldo, una delle piccole vittime del sisma del 24 agosto 2016 nel centro Italia. Giulia con il suo corpo fece scudo alla sorellina Giorgia che si è così salvata dal crollo della loro casa a Pescara del Tronto. A Giulia è stata dedicata l’aula del catechismo che frequentava, grazie anche al contributo dell’associazione “Immensamente Giulia”, creata dalla mamma e dal papà della piccola. «È meraviglioso che i genitori siano riusciti a trovare la forza per far nascere da questo immenso dolore una realtà che si occupa di minori», afferma don Giuseppe.

La parrocchia assiste circa 250 poveri tra italiani e stranieri ai quali ogni giovedì vengono distribuiti indumenti e pacchi viveri. Sempre il giovedì è attiva la mensa alla quale accedono, per la colazione e il pranzo, oltre 50 persone, molte delle quali vivono in rifugi di fortuna nel vicino Parco dell’Aniene. La seconda domenica del mese è invece interamente dedicata alle famiglie con le quali ci si riunisce al termine della Messa delle 10 per affrontare varie tematiche. L’itinerario scelto quest’anno riguarda la gestione della vita quotidiana. Per rispondere all’invito del Papa di attuare una “Chiesa in uscita” sono nate quattro comunità ecclesiali di base, ognuna delle quali ogni settimana si incontra nelle abitazioni per la lettura e la meditazione del Vangelo.

21 febbraio 2018