Papa Francesco, «voce forte contro le guerra, a favore di ultimi e migranti»
La nota della Comunità di Sant’Egidio: «Per oltre 12 anni ci ha guidato e orientato in un tempo difficile, attraversato da rapide trasformazioni e grandi incertezze. Punto di riferimento per il mondo»
Anche la Comunità di Sant’Egidio si unisce al dolore della Chiesa universale per la morte di Papa Francesco. «Per oltre 12 anni – scrivono in una nota – ci ha guidato e orientato in un tempo difficile, attraversato da rapide trasformazioni e grandi incertezze, che lui stesso chiamava “cambiamento d’epoca”. Con le sue parole e i suoi gesti è stato un punto di riferimento decisivo non solo per la Chiesa ma per il mondo intero, come durante la pandemia», ricordano.
La scomparsa del pontefice – è la riflessione della Comunità trasteverina – «fa mancare la voce più forte a favore della pace in uno scenario internazionale sempre più attraversato dalla violenza e dalle guerre. Ci lascia in eredità il suo grande amore per i poveri e per i migranti che ha aperto una via di speranza nella globalizzazione dell’indifferenza». Da Sant’Egidio ricordano quindi «con affetto» i «tanti incontri che ha avuto con la nostra Comunità, come vescovo di Roma e come padre di tutti, la sua vicinanza al progetto dei corridoi umanitari e il suo incoraggiamento a proseguire nella fedeltà alle “3 P” con le quali ha ribattezzato la Comunità di Sant’Egidio: Preghiera, Poveri, Pace». E assicurano: «Resteranno nel nostro cuore come orientamento per il futuro le parole che ci disse durante la sua prima visita a Trastevere nel 2014: “Camminando così, aiutate a far crescere la compassione nel cuore della società, che è la vera rivoluzione, quella della compassione e della tenerezza, quella che nasce dal cuore; a far crescere l’amicizia al posto dei fantasmi dell’inimicizia e dell’indifferenza”».
23 aprile 2025