Papa Francesco abbatte il muro tra Usa e Cuba

La Segreteria di Stato vaticana ha fatto sapere che il Pontefice ha scritto ai due presidenti all’inizio della scorsa estate. Le trattative e gli incontri diplomatici risalgono allo scorso ottobre, durante il Sinodo dei vescovi

 «Todos somos americanos». Tre semplici parole, pronunciate neanche poi impeccabilmente, sono destinate a entrare nel novero delle citazioni che si ricordano a memoria. Il presidente Barack Obama, alle 18 (ora italiana) di ieri ha annunciato così la «normalizzazione» delle relazioni diplomatiche tra Stati Uniti e Cuba. Un rapporto gravato dall’embargo che dagli anni sessanta impone l’isolamento, non solo del regime castrista, ma di tutta la popolazione e dell’economia cubana dal resto del mondo.

Alla base di questa decisione bilaterale, una trattativa importantissima condotta in gran segreto dalle diplomazie dei due paesi americani, agevolata e supportata dalla Santa Sede e in particolare da Papa Francesco. Il presidente Obama ha ringraziato espressamente, nel corso del suo discorso, il Pontefice che «dà un grande esempio – ha detto – su quello che il mondo dovrebbe essere».

Gli ultimi colloqui tra Cuba e Usa sono stati ospitati, lo scorso ottobre, in Vaticano, verosimilmente durante le sessioni del Sinodo dei vescovi sulla famiglia. La Segreteria di Stato, dopo l’annuncio ufficiale – in contemporanea – affidato a Obama e Raul Castro, ha espresso «la soddisfazione del Papa per una decisione storica». Da quello che si legge nel comunicato, Francesco scrisse, all’inizio della scorsa estate, due lettere ai presidenti «per invitarli a risolvere questioni umanitarie d’interesse comune, tra le quali la situazione di alcuni detenuti, al dine di avviare una nuova fase nei rapporti tra le due parti».

Ma il lavoro diplomatico, e non solo, che vede impegnata la Santa Sede rispetto alla “questione cubana” è antico e paziente. Risale al pontificato di San Giovanni XXIII, attraverso la cui mediazione si evitò la crisi dei XIII giorni tra Usa e Urss nel 1962. Nel lungo periodo che è seguito, quello dell’embargo, a chiedere la fine dell’isolamento sono stati Giovanni Paolo II nel 1998 e Benedetto XVI nel 2012, senza contare l’azione quotidiana di “avvicinamento” portata avanti dai vescovi americani e cubani che hanno operato concretamente, sul territorio, giorno dopo giorno.

 

18 dicembre 2014