Annunciato dal direttore ad interim della Sala stampa vaticana Alessandro Gisotti il prossimo viaggio di Papa Francesco in Italia. Destinazione: Napoli. Il Santo Padre, ha riferito ai giornalisti, si recherà nel capoluogo campano il prossimo 21 giugno, per prendere parte all’incontro sul tema “La teologia dopo Veritatis Gaudium nel contesto del Mediterraneo”,, promosso dalla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, sezione San Luigi, che è affidata ai Gesuiti.

Il programma, ha spiegato Gisotti, prevede l’arrivo del Papa verso le ore 9. Francesco sarà accolto, tra gli altri, dal cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli e Gran Cancelliere della Facoltà; dal vescovo di Nola Francesco Marino, e dal preposito generale della Compagnia di Gesù padre Arturo Sosa Abascal. La seduta pubblica dell’incontro si svolgerà sul piazzale antistante la Facoltà. «Il Papa pronuncerà un discorso incentrato sul tema dell’incontro – ha anticipato Gisotti -, quindi, dopo il pranzo, farà ritorno a Roma nel primo pomeriggio».

A esprimere la «gioia immensa» per la risposta positiva del pontefice all’invito è il decano della sezione San Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale, padre Pino Di Luccio. «Da qualche anno – ricorda il decano – abbiamo iniziato una serie di iniziative per promuovere l’elaborazione di una teologia adatta al nuovo contesto del Mediterraneo. Nel programma di quest’anno c’è il convegno di giugno al quale abbiamo invitato Papa Francesco. È stata una grandissima sorpresa quando abbiamo ricevuto una risposta positiva – dichiara – perché noi siamo una piccola sezione di una piccola Facoltà del Sud Italia, quindi non immaginavamo che il Papa accettasse il nostro invito: si conferma, invece, che il Papa, in stile evangelico, predilige ciò che è periferico e marginale».

A partire dall’anno accademico 2017-2018 la sezione San Luigi ha inserito nel biennio di studi di Teologia fondamentale anche l’indirizzo “Teologia dell’esperienza religiosa nel contesto del Mediterraneo”. Una scelta innovativa, spiega il decano, elaborata «alla luce del pontificato di Papa Francesco. Noi pensiamo che i criteri che dovrebbero orientare questa teologia nel nuovo contesto del Mediterraneo – prosegue – sono quelli che il Papa suggerisce nella Veritatis gaudium. Perciò abbiamo detto al Papa che sarebbe stato bello un suo intervento al convegno per parlarci della teologia del Proemio come ispirazione di una teologia del contesto del Mediterraneo. Questa è la ragione per la quale gli abbiamo rivolto l’invito».

Il religioso mette in luce il fatto che «la teologia viene considerata qualcosa di astruso dai non addetti ai lavori». Proprio per questo, «la cosa interessante – afferma – è che sicuramente il Papa, con la sua capacità di comunicazione, renderà la teologia, con quelli che sembrano discorsi astratti e difficili, vicina alla gente. Il Santo Padre sempre parla del collegamento tra teologia e vita ma sarà anche in grado di trovare un linguaggio per far capire che la teologia riguarda la vita di tutti e non soltanto dei teologi». Il gesuita ricorda quindi le iniziative promosse negli ultimi anni per favorire il dialogo e la conoscenza «soprattutto con gli amici ebrei e musulmani. Li abbiamo invitati costantemente – riferisce -. Saranno presenti anche al convegno con Papa Francesco, che darà una spinta eccezionale a questo percorso. In questo tempo si è preparato il terreno a una teologia del dialogo, cioè a una teologia della conoscenza dell’altro che viene da un’altra tradizione religiosa e culturale. È stato un grande lavoro».

12 febbraio 2019