Papa al Gemelli, Angelus: «Sperimento la premura del servizio»
Diffuso il testo preparato da Francesco per la preghiera, nella I domenica di Quaresima. Le parole indirizzate ai volontari, nel loro Giubileo: «Grazie per l’offerta del vostro tempo». L’appello finale: «Insieme continuiamo a invocare il dono della pace»
Diffuso dalla Sala stampa vaticana il testo preparato da Francesco per l’Angelus di oggi, 9 marzo, prima domenica di Quaresima. «Impegniamoci perché sia un tempo di purificazione e di rinnovamento spirituale, un cammino di crescita nella fede, nella speranza e nella carità», le parole del Papa, che ha ricordato anche la Messa celebrata in mattina, in piazza San Pietro, per il mondo del volontariato, «che sta vivendo il proprio Giubileo».
Secondo Francesco, «nelle nostre società troppo asservite alle logiche del mercato, dove tutto rischia di essere soggetto al criterio dell’interesse e alla ricerca del profitto, il volontariato è profezia e segno di speranza, perché testimonia il primato della gratuità, della solidarietà e del servizio ai più bisognosi. A quanti si impegnano in questo campo esprimo la mia gratitudine – scrive -: grazie per l’offerta del vostro tempo e delle vostre capacità; grazie per la vicinanza e la tenerezza con cui vi prendete cura degli altri, risvegliando in loro la speranza!».
Quindi, il riferimento alla sua situazione personale. «Nel mio prolungato ricovero qui in ospedale, anch’io sperimento la premura del servizio e la tenerezza della cura, in particolare da parte dei medici e degli operatori sanitari, che ringrazio di cuore. E mentre sono qui – aggiunge -, penso a tante persone che in diversi modi stanno vicino agli ammalati e sono per loro un segno della presenza del Signore. Abbiamo bisogno di questo, del miracolo della tenerezza, che accompagna chi è nella prova portando un po’ di luce nella notte del dolore».
Nelle parole del pontefice anche la gratitudine per «tutti coloro che mi stanno mostrando la loro vicinanza nella preghiera: grazie di cuore a tutti! Prego anch’io per voi – assicura -. E mi unisco spiritualmente a quanti nei prossimi giorni parteciperanno agli Esercizi spirituali della Curia romana». Poi, l’appello conclusivo: «Insieme continuiamo a invocare il dono della pace, in particolare nella martoriata Ucraina, in Palestina, in Israele, nel Libano e nel Myanmar, in Sudan e nella Repubblica democratica del Congo. In particolare – aggiunge -, ho appreso con preoccupazione della ripresa di violenze in alcune zone della Siria: auspico che cessino definitivamente, nel pieno rispetto di tutte le componenti etniche e religiose della società, specialmente dei civili».
9 marzo 2025