Pandemia, la solidarietà delle diocesi italiane

Strutture ecclesiali per la Protezione civile, i medici e le persone in quarantena: la Cei ricorda la «mappa della carità» estesa a tutto il Paese

Medici e infermieri, persone in quarantena, senza dimora. Sono questi i destinatari principali delle strutture edilizie messe a disposizione da tantissime diocesi in tutta Italia. 23, per la precisione, quelle che hanno offerto alla Protezione civile e al sistema sanitario nazionale altrettante strutture, per un totale di oltre 500 posti, in 11 regioni ecclesiastiche. Tra queste, Tivoli e Palestrina, Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, Locri-Gerace, Catanzaro-Squillace, Alba, Savona-Noli, Aversa, Albenga-Imperia, Ugento-Santa Maria di Leuca, Rossano-Cariati, Messina, Genova, Concordia-Pordenone, Mondovì, Siena e Perugia. A queste vanno aggiunte altre 18 diocesi – in 8 regioni ecclesiastiche -, tra cui Città di Castello, Ferrara-Comacchio e Gaeta, che hanno impegnato più di 25 strutture per oltre 300 posti nell’accoglienza di persone in quarantena e/o dimesse dagli ospedali.

Ancora, 21 le diocesi che, in 10 regioni ecclesiastiche, hanno comunicato di aver messo a disposizione quasi 300 posti per l’accoglienza aggiuntiva di persone senza dimora, oltre all’ospitalità residenziale ordinaria che tiene conto delle misure di sicurezza indicate dai decreti del governo: oltre a Roma, Cerignola-Ascoli Satriano, Matera-Irsina, Torino, Pesaro, Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, Senigallia, Jesi, Fermo, Aversa, Rossano-Cariati, Molfetta-Ruvo-Giovanizzo-Terlizzi. Un’attenzione particolare poi alcune diocesi la stanno rivolgendo al mondo del carcere e alle condizioni di quanti escono a fine pena e si trovano senza alternative.

 

Si tratta, dichiarano dalla Conferenza episcopale italiana, di «una scelta solidale incoraggiata e sostenuta dalla presidenza della Cei. Una «mappa della carità ampia e in continuo aggiornamento», per sostenere la quale Caritas Italiana ha lanciato una campagna di raccolta fondi – “Emergenza coronavirus: la concretezza della carità” -, della durata di un mese. «Ci sostengono nel nostro impegno le parole del Santo Padre al momento straordinario di preghiera presieduto sul sagrato della basilica di San Pietro», afferma il segretario generale della Cei Stefano Russo. Il riferimento è all’omaggio di Francesco a tutta la gente che «esercita ogni giorno pazienza e infonde speranza, avendo cura di non seminare panico ma corresponsabilità».

Per contribuire alla raccolta fondi, ricordano dalla Cei, è possibile utilizzare il conto corrente postale n. 347013 o effettuare una donazione on-line tramite il sito www.caritas.it o un bonifico bancario (con la causale “Emergenza Coronavirus”) tramite Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma –Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111; Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474; Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013; UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119.
30 marzo 2020