Pandemia, Comunità di Sant’Egidio: aumentato il sostegno alimentare ai più deboli

A renderlo possibile, la collaborazione con l’Unione internazionale superiore generali e lo stanziamento Usaid. La presentazione del programma di cooperazione

Nei mesi dell’emergenza sanitaria, «si sono moltiplicate le domande di aiuto che sono, sempre più spesso, domande di cibo». Lo sottolinea la Comunità di Sant’Egidio in una nota diffusa ieri, 1° dicembre, evidenziando che «una delle conseguenze più drammatiche della pandemia è la crescita del disagio sociale e economico, che ha colpito soprattutto persone che hanno perso il lavoro». Grazie a uno stanziamento di fondi da parte di Usaid, l’agenzia del governo statunitense per lo sviluppo internazionale, e in collaborazione con l’Unione internazionale superiore generali (Uisg), informano ancora dalla Comunità, «si è intensificato il sostegno alimentare che Sant’Egidio, in forma gratuita, porta avanti attraverso la rete delle sue comunità in tutta Italia, a beneficio particolarmente di senza dimora, anziani e famiglie vulnerabili».

In concreto, sono stati messi in campo interventi in 25 città di 15 regioni italiane, da nord a sud. Se ne parlerà domani, 3 dicembre, alle 11, in una videoconferenza stampa con Callista Gingrich, ambasciatore degli Stati Uniti d’America presso la Santa Sede, Mauro Garofalo, responsabile relazioni internazionali della Comunità di Sant’Egidio, e suor Patricia Murray, segretario esecutivo dell’Uisg. Nel corso dell’evento –  in diretta streaming su Zoom e sui canali social della Comunità – saranno illustrati i primi risultati del programma di cooperazione, che andrà avanti anche nel 2021.

2 dicembre 2020