A Palazzo Ponziani il triduo per santa Francesca Romana

Celebrazioni eucaristiche dal 7 al 9 marzo, nella casa dove visse per 30 anni, vicino alla basilica di Santa Cecilia. La conclusione con il vescovo Ruzza. L’unzione con l’unguento che usava per guarire i malati

Co-patrona di Roma, prima sposa e madre prima, poi, una volta rimasta vedova, consacrata nell’ordine da lei stessa creato, santa Francesca Romana sarà festeggiata dalla “sua” città di Roma con un triduo proprio nella casa dove visse per 30 anni: a Palazzo Ponziani, nel cuore di Trastevere, vicino alla basilica di Santa Cecilia. Il palazzo della famiglia del marito, il nobile Lorenzo Ponziani, in via dei Vascellari 61, dove Francesca Bussa de’Buxis de’ Leoni, nata nei pressi di piazza Navona nel 1384, visse la sua vita matrimoniale, assistendo il coniuge nella malattia per tanti anni, e dove, una volta rimasta vedova e ricevuta la consacrazione, morì il 9 marzo 1440.

Tre le celebrazioni eucaristiche in programma, da domani, mercoledì 7 marzo, fino al giorno della festa, venerdì 9, sempre alle ore 19. La celebrazione del 9 marzo sarà presieduta dal vescovo del settore Centro Gianrico Ruzza; al termine della Messa verrà esposta la reliquia della santa e si potrà ricevere l’unzione con l’unguento che Francesca Romana utilizzava per alleviare le sofferenze e guarire i malati, e la cui preparazione ha tramandato alle sue suore, le Oblate di Tor de‘ Specchi.

Insieme a santa Brigida di Svezia e a santa Caterina da Siena, Francesca Romana può essere considerata una delle maggiori voci spirituali della fine del Medioevo, oltre che donna di carità e grande dedizione verso gli altri, a cominciare dal marito, appunto, per continuare con i poveri e i moribondi della Trastevere del ‘400, che soccorreva e sfamava soprattutto nei frequenti periodi di carestia. Dal 1951 è anche protettrice degli automobilisti.

6 marzo 2018