Palazzo Lateranense: uno scrigno di storia, arte e fede

Presentato il percorso alla scoperta dell’appartamento papale, della cappella privata e dello scalone monumentale che conduce alla basilica di San Giovanni in Laterano, tra arazzi, dipinti di varie epoche, sculture e arredi. De Donatis: «Un senso di responsabilità ci spinge a farlo conoscere a tutti»

Non solo una visita culturale ma un’esperienza spirituale e di evangelizzazione. Un viaggio dove la bellezza e la fede si incarnano nella storia di Roma e non solo. Dal 13 dicembre apre le sue porte al pubblico il “Palazzo Lateranense. La casa del vescovo di Roma”, un percorso appassionante alla scoperta dell’appartamento papale, della cappella privata e dello scalone monumentale che conduce alla basilica di San Giovanni in Laterano, tra arazzi, dipinti di varie epoche, sculture lignee e pregiati mobili che arredano gli ambienti.

«Un senso di responsabilità ci spinge ad aprire questo scrigno di storia, arte e fede, per farlo conoscere a tutti, soprattutto alle nuove generazioni», è il messaggio consegnato dal cardinale vicario Angelo De Donatis e letto dal vescovo Paolo Selvadagi durante la conferenza stampa di questa mattina, 7 dicembre, nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Lateranense. Il percorso, che sarà possibile effettuare accompagnati dalle Missionarie della Divina Rivelazione, da anni impegnate in percorsi di questo tipo, «offrirà l’occasione di una preziosa riscoperta della storia della comunità cristiana di Roma per farne memoria nel cammino pastorale ed ecclesiale». Una preziosa eredità, quella del complesso, eretto sul luogo dell’antico Patriarchio, residenza dei Papi dal tempo di Costantino – che donò a Papa Milziade I l’area un tempo appartenuta all’antica famiglia dei Laterani – fino alla cattività avignonese. Fu poi Sisto V nel 1586 che, vedendo lo stato di abbandono in cui era caduto il Palazzo, decise di intervenire con importanti restauri, affidando a Domenico Fontana, suo architetto di fiducia, la costruzione del nuovo edificio. «Il cuore della storia di Roma appartiene al complesso Laterano – ha commentato la superiora suor Rebecca Nazzaro, che ha guidato i giornalisti nella visita in anteprima -. Costantino ha scelto questa sede come primo luogo per la professione della fede».

L’itinerario si snoda lungo dieci sale per un totale di quasi 3mila metri quadri: dalla sala dei Pontefici o della Conciliazione, conosciuta come sala dei Patti Lateranensi, dove si trova esposta la bandiera pontificia ammainata il giorno dopo la “Breccia di Porta Pia” e simbolo della fine del potere temporale della Chiesa, alla sala degli Imperatori, che prende il nome dai quattordici imperatori che hanno difeso la fede cristiana nei propri regni. Ancora, la sala di Samuele, le cui decorazioni parietali hanno per oggetto le vicende bibliche del profeta, così come quelle ispirate ad Elia e Daniele; la sala di David, che presenta sulla volta cinque episodi della vita del re; e quella di Salomone, che affaccia sull’obelisco trasportato da Tebe a Roma dall’imperatore Costanzo II. «Sisto V deciderà di trasportarlo al Laterano trasformandolo in un simbolo di cristianità», ha sottolineato suor Rebecca. C’è poi la sala della Gloria o delle Stagioni, il cui nome deriva dalle raffigurazioni pittoriche della volta, tra cui, al centro, l’allegoria della Gloria, raffigurata come una donna alata che sostiene con la mano destra i monti, elemento araldico di Sisto V, e nella mano sinistra una palma. Tutto intorno sono dipinte le personificazioni delle quattro stagioni. Il percorso prosegue fino alla sala degli Apostoli, dove sono affrescati dieci grandi episodi della vita di Gesù, e alla sala di Costantino, un omaggio all’imperatore che ha donato la libertà di culto ai cristiani con l’Editto del 313.

Volte affrescate, splendidi soffitti e opere dei grandi maestri dell’epoca decorano gli spazi allestiti, facendo da contraltare alla «sobria eleganza» dell’appartamento papale, al cui interno è presente una sala da pranzo, la camera da letto, la biblioteca e un’anticamera a cui si aggiunge la cappella privata. Quest’ultima, ha proseguito suor Rebecca, «è stata ricostruita per decisione di Paolo VI, ma è stata custodita secondo la sua originalità».

Per maggior informazioni sull’accesso al sito è possibile visitare il sito palazzolateranense.com.

7 dicembre 2021