Palazzo Lateranense, la lettera del Papa al vicario De Donatis

Francesco indica l’obiettivo della «valorizzazione culturale» per il complesso, sede della sua cattedra, con «attività museali e culturali»

«La Chiesa nel corso dei secoli ha sempre operato per promuovere quanto frutto del genio e
della maestria degli artisti, spesso testimonianza di esperienze di fede e quali strumenti per dare onore a Dio. Questo non solo per amore dell’arte ma anche per salvaguardare il patrimonio culturale di fronte a sfide e a pericoli che l’avrebbero privato della sua funzione e del suo pregio». Francesco lo scrive in una lettera indirizzata al suo vicario per la diocesi di Roma, il cardinale Angelo De Donatis, diffusa questa mattina, 16 marzo, dalla Sala stampa vaticana, datata 20 febbraio 2021. Una «speciale responsabilità», quella di cui parla il pontefice, accompagnata dall’«attenta sollecitudine nel considerare luoghi, edifici e opere espressioni dello spirito umano e parte integrante della cultura dell’umanità», che «ha consentito ai miei predecessori di tramandarli alle diverse generazioni e di adoperarsi per conservarli e renderli disponibili a visitatori e studiosi».

Nelle parole del Papa, si tratta di un compito che «anche oggi impegna il vescovo di Roma nel rendere fruibile la bellezza e il rilievo dei beni e del patrimonio artistico affidato alla sua tutela. Animato da queste ragioni – scrive – destino a tale questo scopo anche gli edifici annessi alla basilica papale di San Giovanni in Laterano, sede della mia Cattedra episcopale, ben conscio della natura che a quel complesso attribuiscono il percorso e gli accadimenti d», ella storia, unitamente alle previsioni del Trattato lateranense (cf. Art. 13 e Allegato II, 1)». Al cardinale De Donatis, «mio vicario per la diocesi di Roma», Francesco affida quindi il compito di «realizzare, nel complesso di quello che è stato per secoli noto come Patriarchio lateranense, attività museali e culturali nelle diverse forme e contenuti, dando l’assetto che sarà necessario, facendo “sicuro assegnamento sulle nobili tradizioni artistiche che vanta la Chiesa Cattolica”», prosegue citando ancora il Trattato lateranense.

Per la realizzazione di questi obiettivi, infine, a De Donatis il Papa offre la collaborazione degli organi di governo dello Stato della Città del Vaticano «e, se del caso, degli organismi operativi del Governatorato, considerando le disposizioni vigenti per le zone extraterritoriali nell’ambito della loro specifica condizione giuridica».

16 marzo 2021