Padre Sante Bisignano, «uomo dal cuore grande e giovane»

L’Oblato di Maria Immacolata si è spento il 19 novembre, a 88 anni. Provinciale per l’Italia, docente alla Salesiana e al Theresianum: una vita nella formazione

Felice di servire la Chiesa, «aperto alle realtà ecclesiali, sociali e politiche, con uno sguardo positivo e propositivo». Così padre Fabio Ciardi, missionario Oblato di Maria Immacolata, ricorda padre Sante Bisignano, che ha operato nella congregazione degli Oblati dal 1962 al 2018, morto lo scorso 19 novembre, a 88 anni. «É stato un uomo dal cuore grande e giovane – dice il religioso -, forse perché ha vissuto in mezzo ai giovani dato che ha sempre insegnato anche se, entrato a 19 anni dagli Oblati, proveniente dalle fila dell’Azione cattolica, padre Santino avrebbe voluto partire per le missioni del Lesotho, in Sud Africa, mentre gli fu affidato il compito della formazione». Proprio come docente padre Ciardi conobbe padre Bisignano: «É stato lui ad accogliermi nella scuola apostolica degli Oblati a Firenze, avevo 17 anni – racconta -. Poi l’ho ritrovato lungo la mia strada prima come superiore della comunità vocazionale di Marino e poi quale superiore dello Scolasticato di Vermicino. Non so se fosse lui a seguire me o io a seguire lui ma abbiamo davvero trascorso una vita insieme».

Bisignano è stato inoltre provinciale della Provincia italiana e professore all’Università Pontificia Salesiana e al Theresianum e consultore dell’Ufficio formazione dell’Unione superiore maggiori d’Italia nonché membro dell’Ufficio formazione della Conferenza italiana dei superiori maggiori, di cui diventò presidente nel 1990. Con gioia accolse poi l’invito, nel 2013, a collaborare nell’Ufficio di corrispondenza di Papa Francesco. «Iniziò questo incarico il 7 ottobre, una data per lui significativa perché coincideva con l’anniversario della sua professione religiosa, avvenuta nel 1952 – sottolinea Ciardi -. Per 5 anni è entrato a diretto contatto con il cuore della gente che da tutto il mondo presenta al Papa le proprie gioie e le proprie sofferenze. Tutto questo gli allargava il cuore perché gli dava la possibilità di vivere la vicinanza alla gente e, in particolare, ai poveri che come missionari Oblati vogliamo servire».

Nel 2018, a causa di un problema alla vista, padre Bisignano abbandona questo incarico, continuando a «vivere la sua missione, come ha confidato a un confratello – riferisce Ciardi -, pregando ogni giorno per una comunità oblata della Provincia».

26 novembre 2020