Padre Grieco, “frate, giornalista, pastore”

A Santa Dorotea la Messa con Parolin, nel I anniversario della morte. Il libro a cura della comunità. Scelzo: «È morto come ha vissuto: pregando e scrivendo»

La Messa nel primo anniversario della morte di padre Gianfranco Grieco, storico vaticanista dell’Osservatore Romano, ha offerto al cardinale segretario di Stato vaticano Pietro Parolin l’occasione per chiedere preghiere per «la tragedia della guerra che si sta consumando in Ucraina con il drammatico seguito di morti, distruzione, profughi in fuga». Il porporato ha implorato che «si trovi una via di pace attraverso la mediazione ragionevole». Ieri sera, 6 marzo, il cardinale ha presieduto la liturgia in suffragio del religioso, morto il 6 marzo dello scorso anno all’età di 78 anni. La celebrazione si è svolta nella chiesa di Santa Dorotea a Trastevere, dove il francescano ha svolto il suo ministero per 50 anni, dal 1970 al 2020.

Riassumendo in numeri la vita del frate minore conventuale si ottengono “cifre” importanti. Per 37 anni è stato giornalista dell’Osservatore Romano, seguendo l’attività di 5 Papi, e partecipando a 104 viaggi internazionali con Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. È morto «nel pieno dello straordinario viaggio di Papa Francesco in Iraq – ha ricordato -. Siamo fiduciosi che fra Gianfranco, mentre chiudeva gli occhi, avrà accompagnato “in presenza” Papa Francesco nella “casa di Abramo” pregando invece che scrivendo sul suo giornale». Dal 2007 al 2015 è stato anche capo ufficio al Pontificio Consiglio per la famiglia. Durante la sua vita ha pubblicato 73 libri e scritto 4.550 articoli. «Ha testimoniato che lavorare all’Osservatore Romano deve essere una missione», le parole di Parolin, che conosceva bene padre Grieco per il quale nel 2017 aveva anche celebrato la Messa nel 50° anniversario di sacerdozio. «Ci siamo reciprocamente apprezzati e voluti sinceramente bene. È stato per me esempio di fedele e sacrificato servizio alla Santa Sede», ha concluso il porporato.

Alla celebrazione hanno partecipato i vescovi Piero Marini e Gianfranco Girotti, il ministro generale dell’Ordine dei frati minori conventuali Carlos Alberto Trovarelli e 14 sacerdoti. Al termine è stato presentato il volume “Padre Gianfranco Grieco, il frate, il giornalista, il pastore”, curato dalla parrocchia di Santa Dorotea sotto il coordinamento editoriale di padre Paolo Fiasconaro. Un testo che mette insieme «i tre aspetti della poliedrica personalità di padre Gianfranco attraverso le testimonianze di chi lo ha conosciuto bene», ha affermato il direttore di TV2000 Vincenzo Morgante, che ha moderato l’incontro. Padre Raffaele Di Muro, preside della Pontificia Facoltà Teologia San Bonaventura, ha messo in risalto l’amore di padre Gianfranco per i santi. «Per lui erano degli amici», ha detto, sottolineando la «passione» per Massimiliano Kolbe, sulla cui storia ha lavorato fino a pochi giorni prima di morire.

Padre Gianfranco «è morto come ha vissuto: pregando e scrivendo. La corona del Rosario in una mano e la penna nell’altra», la testimonianza di Angelo Scelzo, già vice direttore dell’Osservatore Romano. Assente per una lieve indisposizione, il suo ricordo è stato letto dal figlio Vincenzo. Il vescovo Piero Marini, già maestro delle cerimonie del Santo Padre, ha invitato a leggere «le cronache dei 104 viaggi internazionali fatti da padre Grieco al seguito dei Papi. I reportage della visita di san Giovanni Paolo II in Terra Santa durante il Giubileo del 2000 rappresentano un arricchimento spirituale». Padre Umberto Fanfarillo, parroco di Santa Dorotea, ha vissuto con padre Gianfranco per 20 anni. Ha ricordato il suo «spessore culturale» e la costante attenzione verso il prossimo. «Desiderava che la chiesa fosse aperta fino a tardi – ha detto -. A qualsiasi ora si rendeva disponibile per accogliere le persone».

7 marzo 2022