Padre Dall’Oglio, da 9 anni scomparso in Siria

Due dei fratelli scrivono al premier Draghi, chiedendo l’apertura di una commissione d’inchiesta. Il gesuita visto per l’ultima volta a Raqqa il 29 luglio 2013

L’apertura di una commissione d’inchiesta, per fare luce sul destino di padre Paolo Dall’Oglio, scomparso 9 anni fa in Siria. A chiederla sono due dei fratelli del gesuita romano, Francesca e Giovanni, in una lettera indirizzata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al premier Mario Draghi, al ministro degli Esteri Luigi Di Maio, al Parlamento e al Copasir. «Sono trascorsi ormai 9 anni – scrivono – dal lontano 29 luglio 2013», quando padre Paolo è stato visto per l’ultima volta nella città di Raqqa. «Da allora non sono mai state date a noi famigliari notizie su quanto è accaduto a nostro fratello. Noi – si legge ancora nel testo, riportato dall’agenzia Dire – riteniamo che l’istituzione di una commissione parlamentare che coinvolga tutto il Parlamento e che ai sensi dell’articolo 82 della Costituzione proceda alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria sia l’ultimo strumento che, anche per la sua rilevanza politica, potrebbe permettere di arrivare alla verità».

Il missionario – “abuna Paolo”, come lo chiamavano in Siria – era molto conosciuto sia tra i cristiani che tra i musulmani, per il suo impegno nel dialogo, attraverso la comunità monastica di Mar Musa, da lui rifondata. Fino a quando nel 2012 il governo di Bashar Al-Assad lo aveva espulso per alcuni mesi dal Paese, anche per le posizioni assunte contro le repressioni delle proteste popolari iniziate nell’anno precedente. Diverse le inchieste giornalistiche realizzate in questi anni sulla sorte del gesuita. L’ipotesi più accreditata è che sia stato rapito da un gruppo di miliziani a Raqqa, da cui si era recato per negoziare il rilascio di due giovani; gruppo che potrebbe essere poi confluito nel cosiddetto Stato islamico, che poco dopo, nel 2014, avrebbe preso il controllo delle regioni settentrionali di Siria e Iraq.

Anche il dipartimento di Stato americano si è mobilitato per padre Dall’Oglio, offrendo, nel 2019, una ricompensa di 5 milioni di dollari a chiunque fornirà informazioni su di lui e su altri 4 religiosi scomparsi in Siria nello stesso periodo, ricorda l’agenzia Dire: i due vescovi ortodossi Bulos Yazigi e Yohanna Ibrahim e due preti di Aleppo, l’armeno cattolico Michel Kayyal e l’ortodosso Maher Mahfuz. Ora, l’appello dei fratelli del religioso, che spiegano alla Dire: «Ci è sembrata un’iniziativa necessaria che parte dalla nostra fiducia nelle istituzioni italiane. Il fatto che esista lo strumento delle commissioni parlamentari d’inchiesta rappresenta una speranza per noi – le parole di Francesca -. Bisogna fare il punto sulle notizie disponibili su Paolo. È una strada per arrivare alla verità su Paolo. La speranza per noi non finisce».

6 luglio 2022