Padre Benolli, «un piccolo del Vangelo» per i più poveri

Celebrati a Santa Maria del Pianto ai Catinari i funerali del sacerdote morto a 91 anni, fondatore di Italia Solidale. Padre Ndegwa: «Era innamorato di tutto ciò che era riferito a Dio»

Una vita di incontro, di dialogo e di solidarietà. È stata quella di padre Angelo Benolli, sacerdote Oblato di Maria Vergine, morto il 16 luglio all’età di 91 anni. La sua vita si rispecchia nella realtà per laici missionari da lui fondata e presieduta, “Italia Solidale – Mondo Solidale del volontariato per lo Sviluppo di Vita e Missione”, che insieme a decine di fedeli e amici, gli hanno dato l’ultimo saluto giovedì mattina, 20 luglio, nella chiesa di Santa Maria del Pianto ai Catinari, gremita così tanto da aver reso necessario allestire un maxischermo anche nella piazza antistante, affollata nonostante il gran caldo. Tanti i membri della onlus che si sono collegati in streaming da ogni parte del mondo.

Originario di Nago, un piccolo paesino in provincia di Trento, padre Benolli è morto, dopo una grave malattia, nel suo paese natale, dopo essere stato per quasi trent’anni – dal 1994 al 2022 – rettore proprio della chiesa di Santa Maria del Pianto. «Nel salutare padre Angelo dobbiamo salutarci l’un l’altro guardandoci negli occhi e abbracciandoci, come lui ci ha insegnato a vivere», ha spiegato a inizio celebrazione padre Davide Carbonaro, parroco della vicina Santa Maria in Portico in Campitelli, che ha presieduto le esequie. «Il suo sorriso – ha proseguito – lo possiamo vedere, percepire in quello di Maria alla quale aveva votato tutta la sua vita. Lui era un piccolo del Vangelo, perché conosceva i piccoli, ovvero i bambini. Quello è il vero e prezioso dono del cristianesimo che il Signore ha concesso a padre Angelo».

Il sacerdote ha poi portato i saluti e la vicinanza spirituale del cardinale vicario Angelo De Donatis e del vescovo ausiliare per il settore Centro, Daniele Libanori, il quale ha concesso di celebrare il funerale in abiti liturgici bianchi, «come da desiderio di padre Benolli». Durante l’omelia, tenuta da padre Stephen Ndegwa, rettore di Santa Maria del Pianto ai Catinari, un canto in africano per omaggiare proprio la missione di padre Benolli. «La sua attività era anche la sua libertà – ha spiegato il sacerdote – perché lui era innamorato di tutto ciò che era riferito a Dio: dalla natura, ai monti e la neve alla filosofia e alla letteratura fino, ovviamente, ai più poveri, disagiati e in difficoltà».

Lui, quando incontrava qualsiasi persona, ha raccontato padre Ndegwa, ricordava a tutti di «impegnarsi per essere come Dio ci vuole, a sua immagine, proprio come i beati del Vangelo delle beatitudini ascoltato oggi». Eloquente di ciò che era, ha infine raccontato il sacerdote, «fu quando ci portò in cima a una montagna e ci disse di cercare le stelle alpine: ogni volta che tornavamo e gli portavamo più stelle lui ci diceva che non erano mai abbastanza. Ecco. Era il suo messaggio evangelico, ovvero che non è mai abbastanza fare del bene e portare i frutti della solidarietà».

funerali padre Angelo Benolli, Santa Maria del Pianto ai Catinari, 20 luglio 2023«Padre Angelo è stato un autentico oblato di Maria Vergine – ha raccontato invece Antonella Casini per conto dei volontari di “Italia Solidale-Mondo Solidale” – e nei suoi 64 anni di sacerdozio si è sempre impegnato per combattere le enormi differenze tra i pochi ricchi e i tantissimi poveri nel mondo». Benolli è stato anche un fine conoscitore dell’antropologia e della filosofia, arrivando a studiare Freud e, tramite il suo “Io potenziale”, a «proporre un nuovo modo, moderno ed efficace, di concepire la missione di ogni essere umano e l’adozione a distanza, anche attraverso lo sviluppo delle comunità eucaristiche e missionarie e dei gemellaggi mondiali». Un lavoro culturale e missionario, il suo, che lo ha portato a produrre libri, documenti e video tradotti in ben 35 lingue.

La sua onlus, inoltre, è riuscita in questi anni ad aiutare ben tre milioni e duecento mila persone in 173 diverse missioni sparse per il mondo, in particolare in tutta l’Africa, l’India, nel Sud America e in tutte le regioni italiane. «Grazie a questa nuova cultura di vita e solidarietà completa – conclude Antonella Casini – le persone, in Italia come nel Sud del mondo, vivono una trasformazione che le fa uscire da tanti inganni, cambia le loro vite, li porta a percepire la propria dignità e a svilupparsi al punto da divenire tutti missionari, anche i più poveri, in una comunione mondiale che è un decisivo contributo di Pace nel mondo di oggi».

20 luglio 2023