Ottobre 2019, mese missionario “straordinario”
L’annuncio in una lettera di Papa Francesco al cardinale Filoni, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli. L’obiettivo: «Risvegliare maggiormente la consapevolezza della missio ad gentes»
«Risvegliare maggiormente la consapevolezza della missio ad gentes» e «riprendere con nuovo slancio la trasformazione missionaria della vita e della pastorale». Questi gli obiettivi con i quali ieri, 22 ottobre, data nella quale la Chiesa celebrava la Giornata missionaria mondiale, Papa Francesco ha indetto per il mese di ottobre del 2019 un Mese missionario straordinario. Lo ha annunciato in una lettere indirizzata al cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, dicastero che ha proposto l’iniziativa e ne curerà la preparazione.
Il pontefice aveva già annunciato l’idea nel giugno scorso, incontrando i partecipanti all’Assemblea generale delle Pontificie Opere Missionarie. Il Papa chiede a tutti i fedeli di avere «veramente a cuore l’annuncio del Vangelo e la conversione delle loro comunità in realtà missionarie ed evangelizzatrici» affinché «si accresca l’amore per la missione, che “è una passione per Gesù ma, al tempo stesso, è una passione per il suo popolo”», come affermava san Giovanni Paolo II. Francesco ricorda che il 30 novembre 2019 «ricorrerà il centenario dalla promulgazione della Lettera apostolica “Maximum illud”, con la quale Benedetto XV desiderò dare nuovo slancio alla responsabilità missionaria di annunciare il Vangelo». Al termine di un terribile conflitto mondiale – «inutile strage», l’aveva definito egli stesso -, sottolinea il pontefice, «il Papa avvertì la necessità di riqualificare evangelicamente la missione nel mondo, perché fosse purificata da qualsiasi incrostazione coloniale e si tenesse lontana da quelle mire nazionalistiche ed espansionistiche che tanti disastri avevano causato». E ricorda le sue parole: «La Chiesa di Dio è universale, per nulla straniera presso nessun popolo». Ancora, Francesco ricorda l’esortazione di Benedetto XV a «rifiutare qualsiasi forma di interesse, in quanto solo l’annuncio e la carità del Signore Gesù, diffusi con la santità della vita e con le buone opere, sono la ragione della missione. Benedetto XV – conclude – diede così speciale impulso alla missio ad gentes, adoperandosi, con lo strumentario concettuale e comunicativo in uso all’epoca, per risvegliare, in particolare presso il clero, la consapevolezza del dovere missionario».
Per il Papa, si tratta di una risposta al «perenne» invito di Gesù: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura”, spiega citando il Vangelo di Marco. «Aderire a questo comando del Signore – le parole di Francesco – non è un’opzione per la Chiesa: è suo “compito imprescindibile”, come ha ricordato il Concilio Vaticano II, in quanto la Chiesa “è per sua natura missionaria”».
23 ottobre 2017