Ostia si prepara alla visita del Papa

Il pontefice atteso il 3 maggio a Santa Maria Regina Pacis. Il parroco don Barbangelo: «Siamo una periferia. I più lontani dal Vaticano»

Il pontefice atteso il 3 maggio a Santa Maria Regina Pacis. Il parroco don Barbangelo: «Siamo una periferia. I più lontani dal Vaticano»

«In fondo anche noi siamo una periferia, la nostra è la parrocchia più lontana dal Vaticano». Sorride, don Ludovico Barbangelo, da dieci anni parroco a Santa Maria Regina Pacis di Ostia Lido, dove Francesco andrà in visita domenica 3 maggio. «Il suo arrivo è importante, l’abbiamo invitato subito e quando, poco più di dieci giorni fa, mi ha telefonato il cardinale Vallini, ero emozionatissimo. Lo desideravo, forse un po’ me l’aspettavo, ma immaginavo anche che la stessa richiesta l’avessero fatta tanti altri». Adesso, a pochi giorni dall’evento, fervono i preparativi nella parrocchia di oltre 20mila abitanti. L’organizzazione sarà all’insegna della semplicità: Papa Francesco, come di consueto nelle sue visite alle parrocchie romane, arriverà intorno alle 16. Prima, sul piazzale antistante la chiesa, un saluto ai fedeli; poi incontrerà disabili e anziani nella grande palestra. Qui, così come sullo slargo di accesso, sarà allestito un maxischermo per consentire al maggior numero di persone di seguire la Messa, che il Papa celebrerà alle 18, dopo aver confessato in sacrestia quattro persone della comunità. «Gli presenteremo tutte le realtà parrocchiali: incontrerà i catechisti, i ragazzi delle cresime e delle comunioni e la realtà giovanile della comunità, la nostra forza, che raggiunge la ragguardevole cifra di 500 persone. La parrocchia – riflette don Ludovico – ha quasi 90 anni, e il passato è certamente importante. Ma le nuove leve ci chiedono qualcosa di più, e racconteremo al Papa anche il nostro impegno in questo senso».

Lo sforzo di don Ludovico, che lavora coadiuvato dai suoi tre vice parroci don Joseph Michael Agudelo De La Cruz, don Thomas Rzempoluch e don Giovanni Patanè, e dal collaboratore don Raffaele Zaccagnino, è indirizzato proprio verso i più giovani, che a Ostia, «forse una delle zone con la natalità più accentuata», abbondano: «Hanno richieste diverse, cerchiamo di adeguarci nonostante le difficoltà date dal poco tempo e dalle molte distrazioni che li attanagliano». In parrocchia, dove in modo particolare d’estate l’oratorio è «un fiore all’occhiello, la nostra speranza», gravitano molti movimenti e associazioni: i neocatecumenali e gli anziani del Gruppo Insieme, i carismatici e i membri dell’Apostolato della preghiera, l’Azione cattolica e gli Scout. «Nella pluralità di modi di camminare, lo sforzo è rivolto all’unità». Numerosi i battesimi e le comunioni, mentre aumentano le cresime in età adulta:  «A volte – spiega don Ludovico – funziona anche meglio: l’approccio è diverso, c’è più maturità. Per alcuni è dirompente: l’immagine di Chiesa che avevano lasciato è diversa da quella che trovano, più prossima alla loro vita». Sul territorio si fa sentire forte l’attività della Caritas, che collabora con l’Associazione San Vincenzo Pallotti per interventi specifici su famiglie in difficoltà. Dal Papa «ci aspettiamo un incoraggiamento, a fare del bene ma anche a testimoniare. In parrocchia sono tutti entusiasti, sanno che Francesco, semplicemente, parlerà al cuore di ciascuno di loro».

29 aprile 2015