Ostia, la “rete” della legalità per il futuro dei giovani

Presentati i risultati del progetto “VersusV” delle Acli di Roma. L’obiettivo di un’alleanza educativa tra società civile, Chiesa, istituzioni e scuola. Il vescovo Lojudice: «Dobbiamo ripensarci continuamente»

Società civile, Chiesa, istituzioni e scuola: insieme per dar vita a una vera alleanza educativa. Al centro, le speranze di futuro dei giovani, in un territorio alle prese con la criminalità organizzata. Promosso dalle Acli di Roma e dal Forum Famiglie del Lazio, l’incontro “La legalità inizia in famiglia” svoltosi ieri, 11 ottobre, nella cornice della Biblioteca Elsa Morante di Ostia, si è aperto con la presentazione dei risultati del progetto Versus V, delle Acli provinciali di Roma, da quattro anni attivo sul territorio del X municipio. «Una risposta al desiderio dei minori di realizzare se stessi e i loro sogni», spiega la responsabile Simona Onofri.

Lotta alla povertà educativa, alla carenza di relazioni familiari e tra pari, combattuta in tre Istituti di Ostia e due parrocchie con spazi di accoglienza, laboratori ludici, sportivi, artistici e interculturali: dalla fotografia all’ecologia, dal focus sulle emozioni al tema dei diritti e doveri, alla motivazione allo studio. Attività di prevenzione, socializzazione e sportelli di counselling coinvolgendo le famiglie, con attività di quartiere ed educazione alla cittadinanza. Il bilancio complessivo è di «3mila ore di attività per oltre 750 minori». E mentre le agenzie rilanciano la notizia del sequestro di 19 milioni di beni al clan Spada, Gianpiero Cioffredi, presidente dell’Osservatorio antimafia della Regione Lazio ricorda: «Oggi i clan cercano il consenso sociale attraverso i social e l’attività sportiva. È il momento di occupare gli spazi liberati dalle forze dell’ordine e dalla magistratura con progetti a forte responsabilità, attraverso il coinvolgimento delle associazioni di categoria».

Concorda Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma: «Stringere le maglie per riempire i vuoti, dar vita ad alleanze educative, puntando a un lavoro dignitoso, alla solidarietà, all’educazione». Di «esperienze istituenti» per rigenerare anche le istituzioni parla Johnny Dotti, pedagogista e imprenditore sociale: «Dobbiamo riappropriarci del potere di far venire al mondo qualcosa, non ridurci a meri consumatori». Ancora, dall’incontro arriva anche l’invito a vivere la genitorialità con gli altri, recuperando normalità: «Dall’andare a scuola a piedi ad accogliere nella propria casa i figli degli altri, al riportare i ragazzi a contatto con il mondo del lavoro fin dalla terza media, iniziando dagli oratori». Una provocazione che interpella le comunità parrocchiali. «Dobbiamo ripensarci continuamente», sottolinea il vescovo del settore sud Paolo Lojudice. Tra le priorità: «Ripartire dalla scuola, luogo privilegiato per i ragazzi. Un cammino comune con i docenti di religione è in atto e altri insegnanti si stanno coinvolgendo». Chiara la necessità di lavorare insieme tra parrocchie, «per andare oltre l’offerta di servizi e gestione delle strutture, generare spazi per lo scambio di idee e dar vita a esperienze significative, come le catechesi dei Dieci comandamenti di cui tanti ragazzi anche di Ostia hanno usufruito». Alle famiglie poi l’invito: «Con i figli ancora piccoli fate esperienze forti di missione, volontariato insieme. I valori non passano con le parole».

Di percorsi di educazione alla cittadinanza e alla democrazia parla Rosa Musto, dirigente tecnico del Miur. «I problemi esplodono già nella scuola media. È necessaria una formazione specifica, universitaria, che affianchi didattica a tirocinio, offrendo competenze rispetto all’età evolutiva». E in merito all’alternanza scuola-lavoro, l’invito a «creare alleanze con realtà imprenditoriali sane». «Le famiglie possono fare tanto, uscendo dal silenzio e dalla paura», ha concluso Emma Ciccarelli, presidente del Forum Famiglie del Lazio. «Possono dare segnali di speranza aprendosi all’incontro, generando rapporti di fiducia, guardandosi dentro e combattendo per prime piccole forme di illegalità per ristabilire l’ordine e provocare il cambiamento».

12 ottobre 2018