Ostia: compie 5 anni la Palestra della legalità

Realizzata in un edificio confiscato alla criminalità organizzata, grazie alla collaborazione tra magistratura e istituzioni, è frequentata da centinaia di cittadini

Compie cinque anni la “Palestra della legalità”, realizzata a Ostia in un edificio confiscato alla criminalità organizzata. Una bellissima esperienza di riutilizzo a fini sociali di un bene tolto alle mafie, frutto della collaborazione tra magistratura e istituzioni. Frequentata da centinaia di cittadini di tutte le età, dai bambini alle mamme e agli anziani. Luogo di sport e anche di lavoro vero. È la risposta concreta all’appello di alcuni anni fa dell’allora comandante del gruppo dei carabinieri competente sul territorio, colonnello Pasqualino Toscani. «Noi coi sequestri dei beni dei mafiosi creiamo dei vuoti che poi tocca a voi riempire». E di vuoti a Ostia ce ne sono stati tanti.

Tra il 2015 e il 2018 vengono sgomberate varie palestre del clan Spada che occupava abusivamente immobili comunali. E altre vengono sequestrate. Allora un genitore così espresse la sua preoccupazione: «Mio figlio prima aveva la palestra, ora non la ha più». La mafia non teme i sequestri solo per il danno economico ma soprattutto per il danno di immagine, perde potere e con questo perde consenso. Per questo la risposta deve essere rapida ed efficace. Il 1° marzo 2019 apre in via dell’Idroscalo la “Palestra della legalità”, ospitata in un grande immobile, circa 2mila metri quadri, sequestrato nel 2016. L’edificio era un polo dell’automobile, collegato con la stazione di servizio confiscata sempre agli Spada. La “Palestra della legalità”, promossa e finanziata dall’Asilo Savoia (azienda pubblica di servizi alla persona), è stata realizzata nell’ambito di Talento & Tenacia, programma di inclusione, formazione e inserimento lavorativo rivolto a ragazzi della periferia, attraverso il recupero a fini sportivi e sociali di immobili sequestrati.

La Palestra, nata dal protocollo tra la Regione Lazio e il Tribunale di Roma, e dal giugno 2023, con la confisca definitiva, nel patrimonio del Comune di Roma, è l’immagine di un successo. Nel 2023 gli abbonamenti sono stati 1.060 (587 donne e 483 uomini), quasi un terzo gratuiti, in particolare per donne, anziani, minori (il 65%) e persone svantaggiate, in collaborazione con la Caritas e le parrocchie di Ostia. Tra gli interventi gratuiti, le attività di ginnastica dolce per gli utenti del Dipartimento di Psichiatria della Asl Rm3, e quelle per i bambini ospiti del “Punto luce” di Save the Children.

E la legalità si coniuga anche col rispetto per l’ambiente: la palestra è “plastic free”, è vietato portare bottigliette d’acqua e a ogni iscritto viene regalata una borraccia in materiale ecologico che è possibile ricaricare gratuitamente d’acqua evitando così la produzione di oltre 33mila chili di plastica. La palestra, come spiega il presidente di Asilo Savoia Massimiliano Monnanni, vuole dare concreta attuazione al principio dello sport come strumento di inclusione sociale e crescita educativa. In altri spazi al piano terra è stato realizzato un centro comunitario – aperto a giovani, famiglie e associazioni – e allestita un’area per arti marziali e pugilato in collaborazione con il centro sportivo dell’Arma dei Carabinieri.

Tutto questo è impresa sociale che promuove l’inserimento professionale di giovani nel mondo del lavoro. Sono 24 gli addetti alla palestra, 15 a tempo indeterminato, tra i quali numerosi atleti della squadra del “Montespaccato Savoia”, società sportiva sequestrata alla criminalità nel 2018, sempre affidata all’Asilo Savoia. Lavorano con regolare contratto di collaborazione sportiva e guadagnano dai 1.300 ai 2mila euro mensili. Sono stati formati in due laboratori di management sportivo promossi insieme a Luiss business school, con il rilascio di specifici attestati e certificazioni riconosciute dal Coni.

Infine ci sono alcuni ragazzi detenuti inseriti con la messa alla prova, che si occupano di piccole manutenzioni e pulizie. E il cerchio davvero si chiude. Anche visivamente. Dalle grandi vetrate della palestra si possono osservare due scenari apparentemente opposti: da un lato l’oasi naturalistica della Lipu, dove si è recuperato uno splendido ambiente palustre, dall’altra le case popolari di Nuova Ostia, il territorio degli Spada, dei loro affari, delle loro palestre, ma anche dell’emarginazione e dell’abbandono. Ora sempre meno regno del clan, ma terra recuperata a diritti e libertà.

12 giugno 2024