«Ospedale da campo» nella movida

Progetti contro il disagio giovanile nella zona di Ponte Milvio e in altri quartieri. Don Carpentieri: «A Roma tanti ragazzi “al macero”»

Progetti contro il disagio giovanile nella zona di Ponte Milvio e in altri quartieri. Don Carpentieri: «A Roma tanti ragazzi “al macero”»

Abitare le periferie esistenziali del disagio giovanile di Roma con lo stile del buon samaritano, stabilendo un rapporto personale con i ragazzi in difficoltà, cercando di dare risposte concrete ai problemi di droga, prostituzione e violenza che ogni giorno devono affrontare. È questo il senso del progetto diocesano “Ospedale da campo”, portato avanti da don Giovanni Carpentieri. «A Roma tanti giovani tra i 12 e i 22 anni sono “al macero” – puntualizza il sacerdote -. È una realtà che non arriva ai circuiti ecclesiali, a cominciare da quelli parrocchiali». “Ospedale da campo” rende operative iniziative pastorali – alcune già in atto, altre pronte a partire – a sostegno di questi giovani. Diverse le zone d’intervento, per le quali don Giovanni chiede a tutti – sacerdoti, laici e associazioni – di farsi avanti (dongiovannicarpentieri@gmail.com; 338.1863803). A partire da Ponte Milvio, dove il sabato sera è stata attivata una presenza mensile. «Qui come nei pressi di piazza Cavour, dove si vorrebbe avviare la stessa esperienza (il riferimento è padre Wladimiro Bogoni, bogoni.wladimiro@guanelliani.it), la situazione è drammatica – dice don Giovanni -. Droga e alcol i problemi maggiori, confermati da tanti episodi di spaccio e problemi psichiatrici dovuti all’assunzione di nuove sostanze».

Per quanto riguarda il versante della prostituzione, il vescovo del settore Sud Paolo Lojudice ha avviato degli incontri per garantire una presenza di prossimità in zona Eur/Cristoforo Colombo. Da quasi due anni è partita, invece, un’unità di strada che incontra una volta a settimana un gruppo di adolescenti in difficoltà in zona Tufello. Anche qui «i problemi partono da un disagio familiare – dice Pippo Campera dell’Infogiovane (ingermannocampera@yahoo.it) – per poi straripare nel dramma delle dipendenze: dalla droga alle ludopatie, dalla pornografia all’alcool. Cerchiamo di dare risposte concrete anche ai genitori che non riescono ad affrontare questi problemi». Una situazione simile, indica don Giovanni, caratterizza il mercato di via Andrea Doria. «Qui però non siamo ancora stati in grado di ripetere l’esperienza positiva del Tufello. Bisogna intervenire quanto prima». Infine piazza Bologna. «Qui, da una ventina di giorni, sono stati già attivati alcuni incontri sull’esempio del team attivo al Tufello: un’unità di ascolto e un gruppo di giovani pronti a scendere per le strade intercettando i coetanei». Per la zona il referente è il diacono Gianluca Carfagnini (gianluca.lucia@teletu.it). (P. M.)

30 gennaio 2017