Ospedale Bambino Gesù: i primi mille giorni, decisivi per il futuro di un bambino

L’approfondimento nel nuovo numero del magazine “A scuola di salute”, diretto da Ugazio. Indicazioni e consigli pratici degli esperti su come affrontare questo tempo

I primi mille giorni: da prima del concepimento ai due anni d’età. Per gli esperti dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, è il periodo che “costruisce” il futuro di ogni bambino. Se ne parla nel nuovo numero del magazine digitale “A scuola di salute“, a cura dell’Istituto Bambino Gesù per la salute, diretto da Alberto G. Ugazio, con indicazioni e consigli pratici degli esperti su come affrontare al meglio questo tempo.

Il presupposto è che non è solo il patrimonio genetico ereditato dai genitori a influire su quello che sarà lo stato di salute futuro del bambino ma anche l’ambiente che lo circonda. «Lo stile di vita dei futuri genitori, infatti, influisce sugli ovociti della mamma e sugli spermatozoi del papà e condizionerà il funzionamento dei geni del bambino», spiegano dal Bambino Gesù. Anche dopo il concepimento gli stimoli esterni continuano a influenzare il feto attraverso l’utero della madre e, dopo la nascita, direttamente dall’ambiente in cui vive il bambino. «Ambiente, persone e stimoli psicologici sono in grado di regolare il funzionamento dei geni, di “spegnerne” alcuni e di “accenderne” altri. In questi “primi mille giorni” si forma gran parte dell’organismo. E proprio perché “in via di costruzione”, è più facile modificarlo, adattarlo all’ambiente. Nel gergo scientifico si dice che nei primi periodi di vita l’organismo è plastico, cioè è più facilmente malleabile».

Centrale, per gli esperti del Bambino Gesù, il comportamento della mamma durante la gravidanza: «Alimentazione, esercizio fisico e assenza di stress influenzeranno in modo importante lo sviluppo del sistema nervoso e la programmazione fetale». Importante allora assumere vitamina B9 per garantire un normale sviluppo degli organi nel feto e fare un utilizzo consapevole dei farmaci. Uguale attenzione alle abitudini di vita è richiesta al papà, già da 180 giorni prima del concepimento. Fumo, abuso di alcol ed esposizione professionale a sostanze tossiche, chiariscono gli specialisti dell’ospedale pediatrico, possono influire negativamente sia sul peso del bambino alla nascita, sia sul suo stato di salute. «Anche se nessuno di questi fattori ambientali è in grado di modificare i geni, tutti sono in grado di alterare il loro funzionamento».

Altrettanto importante è lo stile di vita del bambino nei primi due anni: alimentazione ma anche clima familiare favorevole. Anche il rapporto tra i genitori «può diventare fondamentale». Dopo il primo anno, poi, il bambino deve fare almeno tre ore al giorno di movimento fisico. A questi temi l’Ospedale ha dedicato la piattaforma Mammainforma, aperta a tutti. È sufficiente registrarsi gratuitamente per ricevere, una volta alla settimana, approfondimenti con video interviste a specialisti del Bambino Gesù e dei principali poli sanitari e di ricerca del Paese.

21 maggio 2020