Orp, proposte e itinerari a misura di giovani e famiglie

Le novità che guardano al Sinodo: Lourdes, Fatima e la Terra Santa, con la possibilità, per i ragazzi, di «fare esperienza di un cammino». Chiavarini (amministratore delegato): «Occasione per mettersi in movimento»

«Nel silenzio interiore di ogni pellegrinaggio Dio sussurra la verità sulla nostra vita. L’esperienza è dirompente, soprattutto nei giovani, perché tocca due pilastri nella vita dell’uomo: il tempo e lo spazio». Il cardinale vicario Angelo De Donatis, nell’omelia della Messa che ha celebrato ieri sera, lunedì 1° ottobre, nella basilica della Santa Casa, a Loreto, ha rivolto il suo pensiero ai giovani, a cui è dedicato il Sinodo dei vescovi che comincia domani. E, da padre sinodale, ha indicato loro un terreno dove maturare la ricerca della verità, cioè il pellegrinaggio, durante il quale «si passa dall’istinto del possesso al desiderio di non possedere: produce come frutto spirituale l’essere più liberi. Grazie a questa dinamica ricomincia un dialogo tra l’uomo e Dio».

Occasione per l’intervento del cardinale: il coordinamento nazionale dell’Opera romana pellegrinaggi, in corso a Loreto. L’Orp, infatti, guardando al Sinodo mette a disposizione dei giovani, quest’anno, tre itinerari per consentire loro di «scoprire la bellezza della fede e della propria vocazione». Le mete sono quelle tradizionali: Lourdes, Fatima e la Terra Santa. Le iniziative proposte, però, dedicano una particolare attenzione ai desideri dei giovani di esperienze profonde. Così a Lourdes e a Fatima sarà possibile incontrare la Comunità Cenacolo, luogo di recupero e assistenza sociale per persone vittime delle dipendenze. In Galilea, invece, ad attendere i pellegrini sarà la Comunità Mondo X, impegnata nell’aiuto dei tossicodipendenti che voltano pagina svolgendo servizi di utilità sociale. E, poi, a Betlemme, la visita all’oratorio salesiano, dove i ragazzi palestinesi costruiscono il loro futuro.

«I giovani hanno un loro modo di rapportarsi ai luoghi santi e hanno bisogno di un tipo di organizzazione personalizzata – ha spiegato l’amministratore delegato dell’Orp monsignor Remo Chiavarini -. La sfida era trovare qualcosa di adatto per loro. Hanno bisogno, ad esempio, di fare l’esperienza di un cammino. Così permettiamo loro di mettersi in movimento fisicamente». Anche i santuari si preparano ad accogliere i giovani con iniziative particolari, presentate dai rettori durante il coordinamento dell’Orp a Loreto. «I giovani non hanno perso l’interesse per la fede – ha riferito padre Carlos Manuel Pedrosa Cabecinhas, rettore del santuario di Fatima -, esprimono spesso insoddisfazione per come la si vive nelle nostre comunità. E la cercano nel santuario perché permette loro un’esperienza diversa di incontro con Dio». A Fatima così «abbiamo sviluppato un progetto di volontariato per loro e una struttura di accoglienza». A Lourdes, invece, sono impegnati nell’assistenza degli ammalati o si ritrovano nella grotta delle apparizioni di notte alla luce delle candele, perché, ha spiegato il rettore del santuario padre Andrè Cabes, «hanno bisogno di essere visitati nella loro notte. Molti di loro vogliono andare nelle piscine per rivivere la grazia del battesimo. È un modo per rinascere».

È forte il desiderio dei giovani di essere pellegrini anche in Terra Santa. Parola dell’amministratore apostolico del Patriarcato di Gerusalemme dei Latini Pierbattista Pizzaballa, che ha indicato un «aumento dei giovani che arrivano. Non vogliono solo visitare i luoghi ma incontrare le comunità e cercare spazi di silenzio. Utilizzano spesso voli low cost e lo fanno soprattutto in estate. Sono aumentate anche le possibilità per alloggi a costo ridotto con brandine e sacchi a pelo». Tra le altre novità dell’Orp per il 2019, itinerari ad hoc per le famiglie e la possibilità per i gruppi e le parrocchie che lo vogliono di essere accompagnati a Medjugorje.

2 ottobre 2018