Orp, il pellegrinaggio e la trasmissione della fede

Il 22 e 23 gennaio alla Lateranense il convegno nazionale dell’Opera romana. Nel programma, due relazioni sui mosaici rinvenuti a Betlemme. La presentazione dei nuovi, o rinnovati, itinerari

Il pellegrinaggio quale occasione di evangelizzazione e di formazione cristiana: questo il fulcro del XX Convegno nazionale teologico–pastorale promosso dall’Opera romana pellegrinaggi, in programma il 22 e 23 gennaio presso la Pontificia Università Lateranense. Il tema-guida dei lavori, “Il pellegrinaggio e la trasmissione della fede”, «definisce bene il desiderio di riflettere sui modi che la Chiesa ha sempre cercato per trasmettere il proprio messaggio», spiega monsignor Remo Chiavarini, amministratore delegato dell’Orp. Nello specifico, si è scelto di approfondire l’elemento artistico «con due suggestive relazioni sui mosaici recentemente rinvenuti nella basilica della Natività di Betlemme – chiosa ancora Chiavarini – tenute il lunedì mattina da padre Frederic Manns».

Il francescano dell’ordine dei frati Minori, professore emerito presso la facoltà di Scienze bibliche e archeologia di Gerusalemme, terrà una “catechesi visiva” e il giorno seguente monsignor Crispino Valenziano, già ordinario di Spiritualità liturgica e di arte per la liturgia al Pontificio Istituto Liturgico Sant’Anselmo, «metterà in relazione le opere di Betlemme – dice Chiavarini – con quelle conservate nella Betlemme romana», ossia Santa Maria Maggiore, dove Papa Sisto III, nel 432, fece realizzare una grotta della Natività e dove sono conservati i frammenti della culla che accolse Gesù Bambino. «Riemersi sotto strati di intonaco, i mosaici di Betlemme aprono lo sguardo sul cuore della fede cristiana – aggiunge don Giovanni Biallo, assistente spirituale dell’Orp -. Si tratta di un elemento di novità assoluta che sarà fruibile dai pellegrini che sceglieranno di visitare la Terra Santa».

Il convegno sarà anche l’occasione per presentare il nuovo catalogo con le proposte dell’Orp per il 2018: «Oltre alle mete tradizionali legate ai santuari mariani di Fatima e Lourdes e ai luoghi della vita di Gesù – anticipa Chiavarini -, ci sono i nuovi, o rinnovati, itinerari: Georgia-Armenia, Lituania-Lettonia-Estonia, nonché quelli che conducono in Turchia e in Egitto, penalizzati negli ultimi anni per questioni di sicurezza». Altro tema posto al centro dei lavori, l’efficacia della comunicazione nella trasmissione della fede, proprio in relazione all’esperienza del pellegrinaggio: «Verrà offerto un quadro che ingloba passato, presente e futuro – commenta Biallo – da tre autorevoli relatori». Nel pomeriggio di lunedì 22 don Paolo Asolan, docente di Teologia al Pontificio Istituto Pastorale Redemptor Hominis, e il direttore del nuovo Ufficio per la cultura e la pastorale universitaria del Vicariato di Roma monsignor Andrea Lonardo tratteranno, rispettivamente, di come “Comunicare la fede lungo le vie del pellegrinaggio a piedi” e di “Via Pulchritudinis: la bellezza salverà l’annuncio?”.

Ancora, la mattina del 23, monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la comunicazione della Santa Sede, rifletterà su “La comunicazione nella Chiesa attraverso la tecnologia”. Le attività del convegno saranno scandite da momenti di preghiera: la recita delle lodi del primo giorno sarà presieduta dal vicario Angelo De Donatis, presidente dell’Opera romana pellegrinaggi, mentre la Messa della sera verrà celebrata dal vescovo Daniele Libanori. Infine, a guidare la preghiera del mattino del 23 sarà monsignor Enrico dal Covolo, rettore della Lateranense.

17 gennaio 2018