Orissa, 7 cristiani in carcere ingiustamente

L’appello della Chiesa siromalabarese: «Urge mostrare maggiore solidarietà: la loro testimonianza porta il timbro del Cristo crocifisso»

L’appello della Chiesa siromalabarese: «Urge mostrare maggiore solidarietà: la loro testimonianza porta il timbro del Cristo crocifisso»

«I cristiani dell’Orissa nel distretto di Kandhamal hanno dovuto soffrire brutalità e violenze». A dichiararlo con fermezza è il cardinale George Alencherry, arcivescovo maggiore di Ernakulam-Angamaly, alla guida della Chiesa di rito siromalabarese in India, che aggiunge: «Sette innocenti cristiani sono ancora in carcere e ne chiediamo la liberazione. Urge mostrare maggiore solidarietà con i cristiani di Kandhamal e diffondere il messaggio della loro testimonianza». Il porporato era già intervenuto sul tema presentando nei giorni scorsi, davanti al Kerala catholic episcopal council – oltre 40 vescovi  e 150 superiori religiosi -, l’inchiesta del giornalista Anto Akkara, dedicata proprio ai massacri anticristiani verificatisi in Orissa nel 2008. In quell’anno, a seguito del misterioso omicidio del leader indù Swami Laxmanananda Saraswati, avvenuto proprio a Kandhamal il 23 agosto, i nazionalisti indù ne diedero la colpa ai cristiani. Si scatenò così una vera caccia all’uomo che generò l’uccisione di circa 100 cristiani. Non solo. In una ondata di violenza organizzata, durata alcune settimane, i fondamentalisti indù hanno saccheggiato e bruciato oltre 6mila case cristiane e 300 chiese, causando la fuga di 56mila cristiani dal distretto, rimasti sfollati.

“Chi ha ucciso Swami Laxmanananda?”. Questo il titolo del libro-inchiesta, pubblicato nel 2016. Per realizzarlo, Akkara ha compiuto 23 viaggi a Kandhamal e parlato con centinaia di persone. Dopo le sue indagini, rileva che sette cristiani innocenti (sei dei quali analfabeti) sono stati ingiustamente accusati e fraudolentemente condannati all’ergastolo per il presunto omicidio di Swami Laxmanananda. L’autore ha lanciato anche una petizione on-line sul sito web www.release7innocents.com, esortando le autorità a liberare i sette innocenti tuttora in carcere. «Akkara ha registrato meticolosamente le testimonianze e le sofferenze dei cristiani di Kandhamal, e fa chiarezza sulla vicenda dei sette innocenti che sono in carcere. Il suo libro ha grande importanza per noi», commenta all’Agenza Fides il cardinale Alencherry. Questo libro, aggiunge il presidente del Kerala catholic episcopal council , l’arcivescovo Callist Soosa Packiam, «tocca il nervo scoperto della coscienza umana con dettagli della sofferenza e della testimonianza dei cristiani di Kandhamal che sfidano ogni cittadino indiano, cristiano o non cristiano, a guardare in faccia la verità». Per il cardinale Baselios Cleemis, a capo della  Chiesa di rito siromalankarese e presidente della Conferenza episcopale dell’India, «l’incredibile testimonianza dei cristiani di Kandhamal porta il timbro del Cristo crocifisso; questo libro ha il potere di incoraggiare la fede e la vita cristiana nei lettori».

12 giugno 2017