Oratori e attività sportive: si riparte, all’insegna della prudenza

La nota della diocesi di Roma, alle soglie della stagione estiva. «Non possiamo non ascoltare il grido dei giovani». Il patto di corresponsabilità con le famiglie

«La diocesi di Roma vuole essere prossima ai ragazzi e alle famiglie, essendo consapevole che gli oratori e lo sport, oltre a essere opportunità preziose per l’accompagnamento della formazione umana e cristiana di bambini e ragazzi, in questa fase divengono strumento fondamentale per garantire coesione alla rete sociale di Roma, oramai in difficoltà sotto molteplici aspetti, in ogni zona della città». Il Centro diocesano per la pastorale giovanile lo ricorda a tutte le parrocchie, ricordando la possibilità di «ripartire con gli oratori e le attività sportive, pur nel rispetto delle condizioni sancite dalle leggi e dalla prudenza», come sempre.  «La stagione estiva è alle porte e non possiamo non ascoltare il grido dei giovani di Roma, che ci chiedono spazi sicuri per riprendere in mano socialità e divertimento», si legge nel testo, elaborato da diversi uffici del Vicariato.

Le norme da rispettare sono sempre le stesse: il triage all’ingresso con la registrazione delle persone per un possibile tracciamento e igienizzazione delle mani; il distanziamento personale e l’utilizzo dei dispositivi di protezione; ’igienizzazione accurata delle mani, degli spazi, dei materiali e degli oggetti. Ancora, in ogni ambiente deve essere indicato il numero previsto per la massima capienza («da valutare secondo i propri spazi»), facendo attenzione a non superare i numeri previsti per ogni sala. Si suggerisce quindi di prediligere le attività all’aperto, non consumare pasti al chiuso, areare i locali più volte al giorno e disinfettare più volte al giorno anche i servizi igienici.

«Fondamentale sarà l’apporto di catechisti e animatori pastorali per l’assistenza nei confronti dei ragazzi e l’adempimento delle norme e misure di sicurezza», ricordano dalla diocesi, consigliando al contempo che «ogni ragazzo utilizzi le proprie penne, matite, pennarelli… da riportare giornalmente a casa, per evitare la sanificazione continua degli oggetti a disposizione nell’oratorio. Nel caso poi che una persona presenti sintomi riconducibili al Covid-19, «dovrà essere isolato secondo le disposizioni dell’autorità sanitaria e si dovrà provvedere al suo ritorno a casa, nella massima sicurezza».

Ancora, dalla diocesi di Roma si sottolinea l’importanza del «patto di responsabilità reciproca  o di corresponsabilità»: un impegno formale tra la parrocchia e i ragazzi (un genitore, in caso di minori) che parteciperanno alle attività oratoriali e non solo. «Nel momento dell’iscrizione o comunque della partecipazione alle attività, la parrocchia farà firmare una sola copia del patto che varrà per tutte le attività parrocchiali frequentate dal minore (catechismo, dopo scuola, gruppo chierichetti, pomeriggi di animazione…). I genitori e gli adulti coinvolti (catechisti, animatori…) saranno invitati a un continuo automonitoraggio delle condizioni di salute proprie e del proprio nucleo familiare». Tutti i documenti sono disponibili online.

Un capitolo a parte riguarda le attività sportive, consentite in zona gialla dal 26 aprile 2021, all’aperto e  nel rispetto delle linee guida vigenti. «Nell’ambito del territorio della diocesi di Roma gli allenamenti e l’attività sportiva di base, come l’attività motoria, connesse anche agli sport di contatto, potranno riprendere solo nelle parrocchie dove siano presenti gruppi sportivi affiliati a federazioni o enti di promozione sportiva». Ogni gruppo sportivo affiliato a una federazione o a un ente di promozione sportiva, o in procinto di farlo, dovrà nominare uno o più tesserati responsabili Covid, «che avranno il compito di far rispettare scrupolosamente il protocollo garantendo la messa in atto delle seguenti indicazioni».

Quanto alle regole di comportamento, «l’accesso in parrocchia dovrà svolgersi con la mascherina indossata e mantenendo il distanziamento di almeno un metro; presso il campo sportivo sarà necessario igienizzarsi le mani all’arrivo – ripetendo tale azione di frequente durante l’attività -, consegnare l’autocertificazione al responsabile Covid del gruppo sportivo, che misurerà la febbre al/la ragazzo/a (sopra i 37,5° non sarà permesso l’ingresso) e annoterà la sua presenza su un registro cartaceo per l’eventuale tracciamento; potranno entrare nel campo sportivo solo i/le ragazzi/e, i responsabili e gli operatori del gruppo sportivo». Ancora, si ricordano le norme da seguire in caso di competizioni, per l’utilizzo delle panchine e negli allenamenti. «Per salvaguardare queste misure non si potranno utilizzare i campi sportivi per partite e giochi autogestiti», è la conclusione.

3 maggio 2021