Avrà inizio a Roma sabato 21 gennaio con la riunione dell’Assessorato centrale il processo che porterà all’elezione e alla nomina del prelato dell’Opus Dei:  il terzo successore di san Josemaría Escrivá, che sostituirà monsignor Javier Echevarría, deceduto a Roma lo scorso 12 dicembre. L’elezione del prelato, spiegano dall’Opus Dei in una nota, deve necessariamente ricadere su un sacerdote. Queste le caratteristiche richieste: che abbia compiuto quaranta anni, che sia membro del Congresso elettorale e che sia incorporato alla prelatura da almeno dieci anni e sia sacerdote da cinque. Attualmente il numero di sacerdoti che hanno questi requisiti è di 94, provenienti da 45 Paesi. Tra questi, numerosi i vicari regionali della prelatura (rappresentanti del prelato in ogni Paese o circoscrizione), ma anche altri sacerdoti che lavorano o hanno lavorato nei compiti di governo pastorale dell’Opus Dei a Roma o nelle 49 circoscrizioni di cui si compone attualmente la prelatura.

Ancora, gli statuti della Prelatura descrivono anche le diverse condizioni umane, spirituali e giuridiche che deve avere il prelato: in sintesi, «deve distinguersi nella virtù della carità, della prudenza, nella vita di pietà, nell’amore per la Chiesa e il suo magistero, e nella fedeltà all’Opus Dei; deve possedere una profonda cultura, sia nelle scienze ecclesiastiche che nelle profane, e avere adeguate doti di governo pastorale».

Il processo, al quale intervengono sia le donne che gli uomini, culmina con la conferma dell’elezione da parte del Papa. A tutto il processo partecipano 194 fedeli dell’Opus Dei. Si tratta di sacerdoti e laici di almeno 32 anni di età e che sono incorporati alla prelatura da un minimo di nove anni. Il procedimento di elezione con la riunione dell’Assessorato centrale; il 23 gennaio l’apertura del Congresso elettorale. Nell’Assessorato ogni membro formula liberamente una proposta con il nome o i nomi dei sacerdoti che ritiene più adatti alla carica di prelato. I membri del Congresso, tenendo conto delle proposte dell’Assessorato centrale, procedono alla votazione. Compiuta l’elezione, e accettata dall’eletto, questi – da se stesso o per mezzo di altri -, deve richiedere la conferma del Romano Pontefice, che è colui che nomina il prelato dell’Opus Dei. Il vicario ausiliare della prelatura, monsignor Fernando Ocáriz, ha spiegato: «Stiamo vivendo questo periodo in un atteggiamento di preghiera, particolarmente rivolti allo Spirito Santo».

16 gennaio 2017