Operatori sanitari: «La Chiesa di Roma desidera farvi sentire la sua vicinanza»

La Messa con De Donatis alla vigilia della memoria di san Luca, patrono dei medici. Presente don Carlo Abbate, nuovo addetto dell’Ufficio diocesano pastorale sanitaria

Il buon samaritano come icona di riferimento per esercitare la professione medica alla luce della compassione. É il paradigma proposto dal cardinale vicario Angelo De Donatis a tutti gli operatori sanitari che sabato mattina, 17 ottobre, hanno partecipato alla Messa loro dedicata nella basilica di San Giovanni in Laterano, alla vigilia della memoria liturgica di san Luca, patrono dei medici.

«Medico lui stesso, l’evangelista, che ha praticato la sua professione per la salute del corpo e, più di tutto, ha scritto il Vangelo, ossia la più bella ricetta che possa essere prescritta per la salvezza – ha detto il porporato nella sua omelia -, vi accompagni nel vostro lavoro». De Donatis ha infatti sottolineato come, in questo tempo di emergenza sanitaria, «voi medici per primi avete bisogno di non sentirvi soli», per questo la Chiesa di Roma «desidera farvi sentire la sua vicinanza, accompagnandovi nell’impegno della cura del prossimo, che è per voi una vera vocazione». In particolare, auspicando che «ciascuno senta l’abbraccio compassionevole del Signore», il cardinale ha affidato alla Madonna «tutti i vostri colleghi che per il loro spirito di abnegazione hanno perso la vita nei mesi più critici della pandemia, per mettersi a servizio del bene comune».

Ricordando poi il tempo del ricovero – «un tempo di grazia» -, perché «toccato io per primo dal coronavirus», De Donatis ha invitato ciascun operatore sanitario a «fare in modo che non solo nel malato voi possiate riconoscere Cristo ma anche, al contrario, che il malato scorga Cristo in chi lo assiste». Quindi, il commento al Vangelo e alla parabola del buon samaritano, «che il Papa ha ripreso nel secondo capitolo della sua recente enciclica, “Fratelli tutti” – ha detto il cardinale -, definendola un’icona che ci dice come prenderci cura del mondo che ci dà pena».

Ancora, il vicario del Papa ha invitato a riflettere sul testo evangelico «rivedendone come al rallentatore i singoli fotogrammi: il buon samaritano prima di tutto si china, poi agisce dando conforto, cura e ascolto, infine presta soccorso, facendosi carico del fratello e affidandolo a chi potrà restituirgli una dignità». Di seguito, la sottolineatura: «Il buon samaritano non ha esitato, ha usato quello che aveva a disposizione subito, senza paura o tentennamenti, curando sì il corpo ma toccando anche il cuore di quell’uomo ferito». Allo stesso modo, ha continuato il porporato, «Dio ci sorprende sempre quando entriamo in quelle buie gallerie della vita che appaiono senza una fine: arriva in modo dolce e delicato, mettendoci accanto dei compagni di viaggio che ci sollevano».

Associando poi ancora la parabola alla professione di medici e operatori sanitari, De Donatis ha riflettuto su come, «per prima cosa, il buon samaritano avrà di certo asciugato delle lacrime come quelle che asciugate voi – ha detto rivolgendosi ai presenti -, sia dei malati che dei loro familiari». Riconoscendo quindi «la difficoltà di essere un medico cristiano oggi, laddove la società non sempre mette al primo posto la dignità della persona e sembra favorire spesso la cultura della morte», il cardinale ha pregato affinché «Cristo, che vi ha scelti perché siate le sue mani nella cura del corpo dei malati, i suoi occhi e le sue orecchie per osservare e ascoltare la sofferenza, vi confermi nelle radici della vostra coscienza desiderosa di aiutare il prossimo, così che abbondino in voi compassione e tenerezza oltre che competenza».

Al termine della celebrazione, ha rivolto il suo saluto agli operatori sanitari presenti il vescovo Paolo Ricciardi, delegato per la pastorale sanitaria. Il presule ha comunicato inoltre che tramite i cappellani ospedalieri, concelebranti insieme anche a don Carlo Abbate, nuovo addetto dell’Ufficio diocesano per la pastorale sanitaria, «il testo dell’omelia odierna, e altro materiale utile per riflettere sulla dignità della persona umana, verranno forniti a tutto il personale ospedaliero delle diverse strutture, in segno di vicinanza e di accompagnamento».

19 ottobre 2020