Onu, Guterres: «Cessate il fuoco globale entro fine anno»

Dal segretario generale un nuovo appello all’assemblea generale. Il presidente Usa Trump: «La Cina sia ritenuta responsabile delle proprie azioni»

Si è aperta con un nuovo appello del segretario generale Antonio Guterres per un «cessate il fuoco globale entro fine anno» la 75ª assemblea generale dell’Onu, a New York. Un’assise convocata in modalità virtuale, dal 21 al 29 settembre, con la presenza dei soli ambasciatori. Atteso anche un video messaggio di Papa Francesco, oltre che l’intervento del cardinale segretario di Stato vaticano Pietro Parolin.

Da Guterres, l’invito forte a fare di tutto «per evitare una nuova guerra fredda. È il momento – ha detto – per una nuova spinta collettiva verso la pace e la riconciliazione. Ci stiamo muovendo in una direzione molto pericolosa, il mondo non può permettersi un futuro in cui le due maggiori economie dividano il globo in una grande frattura, ciascuna con le proprie regole commerciali e finanziarie, capacità della dorsale di internet e intelligenza artificiale». Nelle parole del segretario generale Onu, «un divario tecnologico ed economico rischia inevitabilmente di trasformarsi in un divario geostrategico e militare. Dobbiamo evitarlo a tutti i costi».

Nell’intervento di Guterres, accanto ai vari problemi del mondo, anche la pandemia di coronavirus: «Una crisi mai vista», l’ha definita. Per il segretario generale delle Nazioni Unite però «il Covid-19 non è solo un campanello d’allarme, è una prova generale per il mondo delle sfide a venire. Dobbiamo essere uniti, agire in modo solidale, ed essere guidati dalla scienza e legati alla realtà – ha esortato -. Siamo di fronte a un momento cruciale. Chi aveva fondato le Nazioni Unite 75 anni fa aveva vissuto una pandemia, una depressione globale, un genocidio e una guerra mondiale, e hanno modellato una risposta visionaria, che si è concretizzata nella nostra Carta, con le persone al centro. Oggi – le parole di Guterres -affrontiamo il nostro 1945».

Sulla pandemia è intervenuto, nel suo discorso online, ieri mattina, 23 settembre, anche il presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump. «Le Nazioni Unite – ha detto – devono ritenere la Cina responsabile delle proprie azioni». E ha attaccato Pechino accusandola di non aver adottato misure adeguate a proteggere gli altri Paesi dalla pandemia. «Nei primi giorni del virus, la Cina ha bloccato i viaggi a livello nazionale consentendo ai voli internazionali di lasciare la Cina e infettare il mondo», ha continuato il presidente Usa. Non solo: «Il governo cinese e l’Organizzazione mondiale della sanità, che è virtualmente controllata dalla Cina – ha aggiunto -, hanno dichiarato falsamente che non c’erano prove di trasmissione da uomo a uomo».

Nella lista d’accuse di Trump alla Cine non c’è solo la pandemia in atto. Il presidente Usa ha esteso il suo intervento al tema dei diritti umani e dell’inquinamento, ribadendo conf orza che «coloro che attaccano l’eccezionale record ambientale dell’America ignorando l’inquinamento dilagante della Cina non sono interessati all’ambiente. Vogliono solo punire l’America. E io non lo sopporterò». Quindi, in pieno clima elettorale, la lista dei “successi” della sua presidenza. «Sto mettendo con orgoglio l’America al primo posto», ha chiarito il presidente Usa, perché «la prosperità americana è il fondamento della libertà e della sicurezza in tutto il mondo». Quindi la rassicurazione che gli Usa sconfiggeranno il virus, distribuiranno il vaccino e garantiranno «un’era di prosperità, cooperazione e pace senza precedenti».

24 settembre 2020